Oggi è l'ultimo giorno di gara, si sale in decollo prima del solito per provare a iniziare la prova con mezz'ora di anticipo e finire presto in modo che le classifiche siano ufficializzate prima della cerimonia di chiusura che è stata anticipata a questa sera.
Durante la salita in decollo definiamo la strategia della giornata per cercare di recuperare quei 60 punti che ci separano dall'argento al momento al collo degli spagnoli.
La classifica per nazioni non prevede scarti pertanto, se riuscissimo con due dei nostri moschettieri ad arrivare davanti agli spagnoli anche con poco distacco o se due di loro non completassero la prova, la rincorsa sarebbe completata e, per giunta, nell'ultimo giorno senza concedere possibilità di rivincita agli amici Iberici.
Il piano quindi prevede che Joachim e Marco provino a vincere. Joachim con una vittoria ha alla portata il terzo posto assoluto quindi vale la pena rischiare. Marco ha l'amaro in bocca di non essere riuscito a fare una delle sue magie e viste le condizioni meteo, potrebbe essere il suo giorno.
Di contro, Alberto, lo smilzo regolarista del gruppo, insieme a Silvia, fuori dai giochi per le classifiche individuali, penseranno ad assicurarci il podio anche in caso di buco degli altri due, potendo contare su un tesoretto di circa 400 punti di vanraggio sui primi inseguitori, il Regno Unito.
I conti sono fatti, adesso manca solo tradurre in opera il piano.
La giornata si presenta con una spessa copertura e basi molto basse ma si spera possa migliorare.
Le previsioni, per quel che possano valere visto che non ci hanno praticamente mai preso, danno vento da SE proveniente dall'oceano nel pomeriggio, pertanto, viene assegnato un percorso di gara di circa 60 km che prevede una prima parte nella valle che da Castelo porta verso il decollo, per poi andare sulle colline a Sud e finire al solito goal in prossimità di Jerônimo Monteiro in direzione SO.
L'apertura dello start è alle 13:00 e i primi decolli avvengono alle 11:45 ma le condizioni sono deboli e la base intorno a 1300m.
Per massimizzare l'aiuto ai nostri oggi vola anche il Team Leader potendo contare sull'aiuto a terra di Calsos Funes, rivelatosi fondamentale per la logistica del team e per le sue competenze nel primo soccorso. L'obiettivo e andare avanti per verificare quale possa essere la migliore rotta per andare dall'ultima boa al goal e sondare nei vari punti del percorso intensità e direzione del vento in quota che molto spesso è differente da quello che nei giorni precedenti misuravamo a terra e comunicavamo ai piloti.
La prova si rivela difficile per la poca quota che si riesce a fare e l'ombra che copre gran parte del percorso di gara, pertanto, si cerca di stare sotto i cumuli con la base più scura alla ricerca di ascendenze.
Usciti dalla valle che da Castelo porta al decollo, si fa rotta verso sud in direzione della zona collinare delle cave di estrazione del granito nei pressi del paese di Itaoca.
I nostri maschietti sono posizionanti tutti benissimo e pronti per fare la zampata in avanti per staccare gli spagnoli. Silvia resta attardata e non riesce a fare la quota sufficiente per tentare il ricongiungimento con il gruppo. Questo ritardo farà la differenza per la conclusione della gara.
Raggiunta la boa, la prova prevede un lungo traverso di 26km in direzione SO verso il collaudato goal del paese di Jerônimo Monteiro, attraversando una zona di basse colline che è quasi tutta in ombra a meno di piccoli squarci di luce che fanno capolino tra le nuvole. Gianni è già a 20km dal goal quando il gruppo parte dall'ultima boa verso il goal. Segnala ai piloti poco vento ma anche molta ombra, quota massima intorno ai 1200m e la planta media nei traversi che è intorno a 7.
La parte finale della task diventa una lotta per non bucare e circa 2km dalla End of Speed Section (ESS) si è nella piena ombra in prossimità di un valico da superare per poi andare in goal.
Gianni è già atterrato in prossimità della ESS, dopo il valico e chiede a tutti per radio di prestare particolare attenzione perché le condizioni sono difficili ma di continuare a crederci fino alla fine.
Marco è tra i primi e prova ad andare avanti per vincere la prova, poco dietro di lui Alberto e Joachim.
Purtroppo appena prima del valico, costituito da due massici rocciosi dalla classica forma del paõ de açúcar che solitamente sono sempre generosi di ascendenze, la giornata sembra sia finita e non ci sono più ascendenze a causa dell'ombra che permane da tempo. Appena dopo i due "mammelloni", si trova una collina più bassa, anch'essa rocciosa, sul cui versante in direzione del goal stanno termicando decine di Urubu.
Marco atterra prima del passo, Alberto e Joachim resistono e passano diversi minuti in una semi ascendenza alla stessa quota.
Intanto Yuri Vidic, una "vecchia volpe" slovena, ed il Macedone Martin Jovanosky provano ad andare verso il goal contendendosi la vittoria tra ex compatrioti Balcanici. Raggiungomo la End of Speed Section per primi in circa 1h50' ma atterrano prima della linea del goal.
Per radio Gianni cerca di tranquillizzarli comunicando che ancora nessuno ha raggiunto la ESS e di prendersi il tempo di salire e avere la quota sufficiente per il goal.
Altri provano dopo di loro nella speranza di trovare qualche ascendenza nei 3 km che li sperano dal goal ma fanno tutti la stessa fine.
Ben undici minuti dopo taglia il fine tempo il polacco Jacek Gorski ed è il primo che riesce a completare la prova.
Le condizioni sono ancora difficili e altri provano a tagliare il fine tempo ed andare in goal ma la maggior parte atterrano prima di raggiungerlo. Dopo circa 5 minuti Alberto riesce a fare qualche metro in più e prova. Taglia il fine tempo ma purtroppo manca il goal per 700m. Anche Joachim finisce per terra.
Si presenta la peggiore situazione possibile, con il rischio che gli inglesi a 400 punti di distanza, se riescono a mettere due piloti in goal ci scalzeranno dal podio.
Pertanto per radio avvisiamo Silvia, unica supersiste, a prendersi tutto il tempo necessario per fare sempre quota massima e arrivare in goal. Cosa fondamentale.
Gli spagnoli mettono un pilota in goal che sarebbe arrivato comunque sufficientemente dietro ad Alberto, se lo smilzo fosse arrivato in goal, assicurandoci la medaglia di argento.
Ma gli spagnoli non sono ormai un problema perché c'è il rischio concreto che gli inglesi che hanno nel team tre fuoriclasse, Odgen, Ospina e Marley ci tolgano dal podio.
Odgen e Ospina atterrano entrambi dietro ai nostri, resta in volo solo Marley quindi, facendo due conti a mente, anche se dovesse arrivare in goal da solo non avrà tutti i punti necessari per toglierci la medaglia. Gianni tira un sospiro di sollievo.
L'inglese chiude a 22 minuti dal primo e un minuto dopo la nostra Silvia nazionale che nella prova odierna ha dimostrato una ferrea tenacia nel non mollare fino alla fine.
Un'altra giornata nel complesso difficile e lo testimonia il fatto che solo 28 piloti sono arrivati in goal.
Si conclude così il 19° Campionato Mondiale con la Francia dominatrice incontrastata che vince in tutte le categorie.
Nella maschile prende ii primi due gradini del podio con 1° Baptiste Lambert e 2° Honorin Hamard seguiti dalla giovane promessa spagnola Marcelo Sanchez Vilchez.
Nella categoria femminile, ribalta la classifica all'ultima task Costante Mettetal che con l'aiuto di tutto il team, scavalca la statunitense Alexia Fisher e chiude terza l'intramontabile giapponese Keiko Horaki, a conferma del fatto che gli orientali non invecchiano mai. Silvia da un gran recupero e chiude al quinto posto tra le donne e prima tra coloro che utilizzavano vele omologate D e non CCC.
Nella classifica per nazioni, 1° Francia, 2° Spagna e 3° Italia.
Dopo un po' di digiuno riportiamo a casa nuovamente una medaglia.
Joachim Oberhauser
Alberto Vitale
Marco Littamé
Silvia Buzzi Ferraris
Gianbasilio PROFITI
Special credits: Carlos Funes.