lunedì 25 marzo 2019

Task 4. PWCA Superfinal 2019 - Baixo Gandu - Brasile.

A differenza degli altri giorni, oggi il decollo del Monjiolo ci attende con una pioggerellina che dopo mezz'ora lascia spazio ad una nebbia fitta che non permette di ammirare il tipico paesaggio del jurassico che si può ammirare dalla cima del monte guardando in direzione N verso Pancas.
Finalmente la nebbia inizia a distrarsi e lascia spazio per vedere uno strato spesso di cumuli che fanno filtrare pochissima luce.
Il decollo è pieno di visi sorridenti ed incuriositi di gente locale che è venuta ad assistere ai decolli dell'evento sportivo dell'anno. Non mancano ovviamente brasiliani di origini italiane che quando ci sentono parlare, si avvicinano a raccontarci le loro storie e a testimoniare l'amore per il nostro paese dove molti di loro hanno vissuto per qualche anno.
Sembra peggio di ieri in cui si è deciso di anticipare il rest day per non buttar via un'altra giornata.
Gli organizzatori sono fiduciosi e assegnano una task di 64 km con start gate con raggio di 18 km su P28 che da la possibilità di scelte diverse, poi di nuovo P28 con raggio 5km che è praticamente sul letto del fiume Rio Doce, per poi fare un dritto verso la End of Speed Section in direzione Ne a con vento in coda.
In attesa dell'apertura dello start ci si divide in due gruppi, che rimontano in direzione SO il cilindro dello start. Un gruppo si ferma sui rilievi più alti dove le basi sono intorno ai 1450m, l'altro va più vicino al cilindro ma su una zona collinare dove le basi sono più basse di almeno 200m.
Io (Gianni) mi trovo con Denis e Marco L. e altri 30 piloti sulle montagne, gli altri si trovano invece con il secondo gruppo.
La scelta delle montagne sembra aver pagato infatti nel traverso in direzione del fiume per la boa siamo sempre alti e a parte un po di pioggia rinfrescante caduta lungo il percorso, riusciamo ad arrivare all'ultimo rilievo prima del letto del fiume prima e più alti. Fatta massima quota partiamo per attraversare il fiume e dirigersi verso la zona dell'ormai famigerato cratere, sempre avaro di ascendenza.
A guidare il mio gruppo c'è Michael Sigel, sempre più alto di tutti. Sembra che il suo nuovo B11 abbia qualcosa in più sia degli altri B11 che degli E3.
La zona che si estende tra il letto del fiume ed le pendici meridionali del cratere si conferma essere la più generosa di termiche con valori decenti considerando i valori medi che si registrano di 1,5m/s, quindi cerchiamo di sfruttare al massimo le ascendenza zigzagando sotto le basi.
Il cielo si mantiene costantemente coperto con solo qualche timido raggio di sole che riesce a fare capolino fra i cumuli.
In direzione del cratere ci si apre a ventaglio per aumentare le potenzialità di trovare linee migliori ma così favoriamo gli inseguitori che così hanno tutto "apparecchiato" e possono seguire le traiettorie più efficienti.
La linea ottimizzata passa a E ma il mio gruppo si tiene al centro per passare sotto un cumulo che si trova quasi al centro.
Arrivati al bordo S del cratere facciamo massima quota e partiamo in apnea cercando di massimizzare l'efficienza a scapito della velocità per arrivare al bordo N con maggior quota. Qui troviamo una termica ma molto debole che lasciamo per avventurarci in una zona collinare che costeggia la riva est del Rio Doce.
Andando avanti ci sono solo valori debolissimi per via della copertura che non fa innescare termiche neanche nei punti più favorevoli.
Un gruppetto di 4-5 piloti comunque partono in direzione della ESS che dista ancora circa  20km ma non trovano niente e si abbassano sotto i 200AGL. Vedendo questa situazione io decido di passare un modalità XCountry -sopravvivenza e viro di 90° a O verso il letto del fiume dove inizia ad essere più illuminato e si vede una striscia di cumuli probabilmente generata dalla confluenza di brezza da O e E.
Prima di arrivarci trovo termica e mi fermo a girare per non allontanarmi troppo dalla rotta ottimizzata.
Mi giro e vedo il primo gruppo che si è fermato un po più indietro di me a girare un valore debole. Per un momento mi viene in mente di tornare indietro per raggiungere il gruppo ma poi vedo un paesino di poche case in mezzo a delle alture con un antenna sul rilievo più alto, ci sono tutti gli elementi per un buon thermal spot. Mente mi dirigo verso il "paese della salvezza" trovo termica e mi fermo. Intanto vengono verso di me lo svizzero Sigel ed il francese Poulain. Girano sotto di me che gli segnalo la termica. Poi .i sposto sul paese che avevo battezzato come termica certa ed effettivamente trovo un buon valore di 2m/s che ci permette di arrivare a quota sufficientemente per andare in goal con efficienza 10. La brezza è intanto girata da ONO e non sono confidente di arrivare pertanto cerco di avvicinarmi alla ESS senza spingere. I miei compagni di volo sono più fiduciosi e partono. Nonostante tutto sembra portare. Il francese si tiene a sinistra, Sigel al centro ed io a destra. Quasi arrivati sulla ESS c'è un valore che senza girare ci mette in sicurezza per l'arrivo in goal.
Alla fine sarà primo Sigel, io secondo e Poulain terzo.
Chiudiamo con un distacco di 8' sul quarto e 18' sul primo gruppo tra cui ci sono anche Nicola ed Aaron 11° pari merito, ed Alberto 26°. Gli altri italiani non riescono a completare il percorso che nella parte finale è stato molto selettivo.
Come squadra siamo risaliti al secondo posto ma la gara è ancora lunga e secondo le previsioni da domani dovremmo iniziare a vedere finalmente il sole.
Risultati completi qui.
Ai prossimi aggiornamenti.




domenica 24 marzo 2019

Task 3. PWCA Superfinal 2019 - Baixo Gandu - Brasile.

Come ogni mattina saliamo in decollo presto, alle 9.30 siamo già sul Monjolo, nome del maestoso rilievo di granito attorniato da dita anch'esse di granito che si stagliano verticali verso il cielo che, ormai come tutti i giorni dall'inizio della gara eccetto il primo, è completamente coperto da uno strato di cumuli.
Dopo aver assegnato una mini task verso la città, la giornata viene cancellata perché in decollo la brezza è da dietro e genera numerosi dust devil che gironzolano sul tappeto erboso della "rampa".
Ai prossimi aggiornamenti.

venerdì 22 marzo 2019

Task 2. PWCA Superfinal 2019 - Baixo Gandu - Brasile.

Oggi è tutto coperto ma sembra che qualcosina ci sia di attività termica appena fuori dal decollo.
Viene decisa una task di 56km e lo start viene posticipato per due volte perché le condizioni in decollo non sono ottimali e la brezza è spesso da dietro ed in alcuni momenti si riusciva a decollare.
Fuori ė debole ma pian piano si sale.

Appena fatto lo start si va verso nord e si distinguono già due traiettorie una verso la città e una più a sinistra sulle colline ovest della città. Alla fine chi va sopra la città non sale o per lo meno riesce a fare poco. Mentre solo alcuni dell altro gruppo riescono a salire pian piano tra cui Denis e io (Christian Biasi, ndr). Riusciamo a fare la prima boa e la seconda... poi andando alla terza sembra spegnersi tutto. Riusciamo in qualche modo ad attraversare il lago e man mano rimaniamo sempre meno. Siamo Honorin, Francisco, Chars,Felix, Denis e io e qualche altro pilota. Arriviamo sopra il fiume ma non termica e ci rendiamo conto che ormai ce la si giova a chi plana più lontano. Atterriamo lungo il letto del fiume prosciugato.
Dopo 20 minuti che abbiamo i piedi a terra sbuca il sole e ritardatari trovano termica sopra le nostre teste. Alcuni atterreranno vicino alla 3 boa in mezzo alle colline e solo 5 piloti riescono a chiudere tutto il percorso.
Vince la task la grande Petra che con grande determinazione e costanza è stata ripagata dei suoi sforzi.

Risultati qui
Ai prossimi aggiornamenti.

giovedì 21 marzo 2019

Task 1. PWCA Superfinal - Baixo Gandu .

Oggi in decollo la brezza appena arrivati è finalmente frontale, ma per stemperare l'ottimismo dopo il briefing in cui viene assegnata una prova di 57 km viene a piovere.


Passata la pioggia la brezza è ovviamente da dietro e quindi i decolli iniziano con difficoltà e lo start viene spostato in avanti di mezz'ora alle 1230.
Il percorso di gara prevede start in ingresso con boa con cilindro di 6km a N del decollo, poi si va a SO su boa con raggio 6km, poi si tira dritti verso S oltrepassando il Rio Doce e dirigendosi verso il famoso cratere dove si trova l'ultima boa prima della End of Speed Section sul paese di Baixo Gandu con Goal line all'aeroporto di Aimorės.
Prima task a due velocità con meteo in evoluzione verso condizioni stabili nell'area a nord di Baixo. Una volta in volo troviamo condizioni deboli da suolo bagnato e discendenza.
Mezz'ora prima dello start migliora con la formazione di un discreto cumulo, con ascendenze capaci di spingere dentro. Nella prima metà del percorso mi (Marco Busetta ndr) trovo a fianco di Marco Littamé e siamo noi due a tirare le fila. Un altro rovescio lambisce la traiettoria ottimizzata verso la terza boa. Ci troviamo a girare qualche termica innescata dal fronte. Affacciandosi verso il letto del fiume finalmente le.condizioni migliorano, c'è più sole e si sale con termiche anche forti.
Dopo il terzo turnpoint Marco Littamé molla il gruppo e prosegue per un percorso diretto verso la boa del temutissimo pianoro del "cratere", a nord di Baixo. Il gruppo invece si sposta verso il più alto rilievo della caldera dove si sale bene quasi fino in base. Da li si va dritti verso la boa e si cerca di rientrare verso la End of Speed Section.
Tuttavia la pianura al suo interno risulta avara di ascendenze, deboli e rare, per cui alcuni provano, anche bassi, a raggiungere una collina sul bordo in attesa di un ciclo buono. Dopo 15 minuti di volo in "termodinamica", innesca una termica discreta ad ovest dello stessa e chi si trovava dal lato giusto ha preso un vantaggio irrecuperabile. Chi era rimasto in piana a tirarsi su pian piano, è arrivato tardi alla collina, perdendo così il ciclo. Tanti gli italiani. Dopo il cilindro di fine tempo, piazzato in maniera discutibile sulla città, ci aspettava una planata controvento verso la linea posta sulla pista di un aeroporto. Molti gli arrivi corti dovuti anche a cicli discendenti, con atterraggi non sempre semplici. Il terreno di gara risulta quindi complicato, con condizioni molto variabili, che possono mettere in difficoltà anche i piloti più forti.

mercoledì 20 marzo 2019

PWC Superfinal - Training day. Baixo Gandu 19 marzo.

Il programma per oggi prevede: salita in decollo di buon ora, breve task intorno alla citta con tutti a terra entro le 1330 per poi completare le registrazioni, safety briefing obbligatorio e cerimonia di apertura ufficiale della gara.
Arrivati in decollo già dalla mattina dei dust devil spazzano il tappeto d'erbetta della "rampa do Monjolo" perché il vento meteo dominante è da NO mentre il decollo è esposto a SE.
Viene assegnata una task con atterraggio sulla pista d'asfalto di un piccolo aeroporto che si trova tra le città di Baixo Gandu e Aimorės.
A causa della brezza da dietro che non permette di decollare in sicurezza viene annunciato che la task è cancellata e si inizia a scendere con dei poderosi scuolabus che non temono la strada sterrata a tratti in forte pendenza che porta in decollo.
Qualcuno tenta il decollo nei pochi momenti in cui la brezza gira a 90° invece che venire da dietro gonfiando e correndo all'impazzata a 60° rispetto alla direzione di decollo  normale, saltando giù dallo sperone di nero granito sul quale si stende il decollo.
Dei nostri riescono ad andare in volo Christian, Nicola, Denis, Marco ed il sottoscritto che non aveva potuto scegliere giornata migliore per provare il nuovo Spectra della Flow Paragliders.
Appena in volo ovviamente approfondiamo nel sottovento e quando ci si inizia ad allontanare dalla zona d'ombra generata dalla conca del decollo si iniziano a sentire i primi rotori che complice l'attività termica è generosi cumuli rendono il tutti un bel divertimento. A tratti mi è sembrato di vedere Lucifero col fordone pronto a traffiggere il povero parapendista.
Superata la zona della morte tutto diventa gestibile con bellissime termiche fino a 6m/s e basi intorno ai 1300m.
Completare le formalità delle registrazioni e del safety briefing inizia la cerimonia di apertura con la classica parata per le vie della città che è molto apprezzata in tutto il sud america, conclusa con uno spettacolo pirotecnico e ovviamente accompagnata da fiumi su caipirinha.
Domani si comincia sul serio.
Ai prossimi aggiornamenti.




martedì 19 marzo 2019

PWC Superfinal - Training day. Baixo Gandu 18 marzo.

Domenica sera Alberto e Marco, recuperate finalmente le attrezzature, raggiungono il team Italia a Baixo Gandu. All'appello manca solo l'attrezzatura di Nicola che, per fortuna, arriverà in albergo lunedì sera per la felicità di Donini jr.
Il trasferimento dalla città al decollo dura circa un'ora quindi alle 900 si parte anche perché qui il sole già alle 800 è ben alto nel cielo.
Denis propone una task di circa 56 km con start gate in uscita, prima boa a nord sul bordo in uno spettacolare cratere, poi a sudovest su un altro bordo del cratere  con  con la possibilità di scelte diverse che alla fine faranno la differenza, e per finire uno zig zag per tornare verso la città.
La task piace anche ad altre squadre e quindi diventa la task ufficiale della giornata con start alle 1200. Qualcuno a fine giornata si pentirà amaramente della scelta fatta perché mente ci si troverà a lottare in mezzo al cratere a 400m per non bucare, intorno il cielo di copre di cumuli bellissimo con basi intorno ai 1900m.
In sintesi fatta la prima boa a nord, un gruppo tenterà un dritto in mezzo al cratere che assicura la distanza minore alla boa, un altro gruppo continuerà a costeggiare il cratere verso sud ovest fino in boa facendo un semicerchio, un terzo gruppo percorrerà il cratere in direzione est percorrendo l'altro semicerchio.
Alla fine andrà meglio per chi avrà scelto i percorsi più lunghi ma sicuri. Chi è atterrato in mezzo al cratere, senza copertura telefonica e con 41°C alle 1400, ricorderà questa esperienza.
Chi si è divertito più di tutti è stato il nostro Giuliano che dopo un buco subito dopo lo start si è fiondato nuovamente in decollo con l'inseparabile Rubinho, tassista ufficiale del team Italia, per godersi un bellissimo volo in confluenza sotto i cumuli mentre qualcun'altro mandava invettive contro il cielo.
Dopo due giorni di volo il pericolo più concreto resta quello del caldo e della disidratazione se si atterra in posti isolati.
Ai prossimi aggiornamenti.

lunedì 18 marzo 2019

PWC 2018 Superfinal - Baixo Gandu.

Non inizia sotto i migliori auspici la 10° finale di coppa del mondo.
Dei 12 piloti (Aaron Durogati, Alberto Vitale, Alessio Voltan, Christian Biasi, Denis Soverini, Isidor Fink, Gianni Profiti, Joachim Oberhauser, Marco Busetta, Marco Littamé, Paolo Veratti, Silvia Buzzi Ferraris), più  1 accompagnatore (Giuliano Minutella) che compongono la squadra in 4 non ricevono l'attrezzatura all'aeroporto di Vitoria dopo il volo interno da San Paolo.
La cosa più assurda è che nonostante uno scalo sufficientemente lungo se non eterno di 10 ore a San Paolo, sono stati capaci di non imbarcare le attrezzature di Alberto Vitale, Marco Littamè e Isidor Fink mentre quella di Nicola Domini è addirittura rimasta a Parigi.
Se ciò non bastasse, Joachim Oberhauser e Christian Biasi sono anche riusciti ad imbarcarsi sul volo sbagliato ma per fortuna verso la giusta destinazione superando con tranquillità sia i controlli del check-in sia quelli alla porta dell'aereo....
Dopo uno stop forzato a Vitoria in attesa dell'arrivo dei bagagli, tutti tranne Nicola sono riusciti a tornare in possesso delle attrezzature. Iniziamo a pensare che AirFrance stia cercando di favorire la squadra francese per mettere fuori gioco uno dei favoriti per il podio e vice campione in carica, il nostro Nicola.
Ieri prima giornata di volo di acclimatamento e familiarizzazione con il campo di gara.
La sintesi di ieri è: fortissime discendenze tra le termiche, pochi cumuli, fastidioso vento da NO è soprattutto un caldo mortale. Atterrare in luoghi lontani dalle vie di comunicazione principale senza una buona riserva d'acqua può essere molto rischioso.
A parte ciò i panorami in volo sono da restare senza parole per la bellezza, roccioni neri ei granito che si stagliano verso l'alto in verticale attorniati da vegetazione rigogliosissima di un verde che più verde non si può e terra di un rosso che solo in sud america si può vedere.
Baixo Gandú è un piccolo paese sulla riva del Rio Doce nulla a che vedere con la più nota Governador Valadares, non offre molto ma c'è il necessario per sopravvivere due settimane a 35°C.
Ai prossimi aggiornamenti.