lunedì 19 dicembre 2022

Paragliding World Cup Superfinal 2022. Valle de Bravo - Messico. Task 10.

Siamo giunti all'ultimo giorno di gara.
Oggi sarà la decima task, a mia memoria mai la meteo aveva concesso di disputare tutte le dieci prove previste per una super finale. Valle de Bravo si conferma uno dei siti di volo con la più alta volabità al mondo.
Tuttavia, questa gara sarà ricordata sia per le 10 task valide che per i numerosi incidenti che non si vedevano da tempo.
Per oggi il task comettee, più volte criticato per alcune scelte discutibili dei percorsi di gara e del cilindro della End of Speed Section, assegna una task di 74km. 
Il cilindro dello start è molto ampio e lascia la possibilità di scegliere se posizionarsi sul classico G-spot, su Los Tres Reyes oppure avventurarsi sulle colline a SE. Poi di procede in direzione SO verso la linea di colline che delimita a Nord della caldera di Luvianos, smarcata la boa si vira verso est dove a 18km in prossimità dei rilievi più alti si trova la seconda boa.
Da questo punto ci sono due possibilità per andare verso la terza boa che è un grande cilindro di 47km posizionato a Nord: si può andare lungo la traiettoria ottimizzata in direzione Nord percorrendo 22km ovvero rientrare a NO verso il decollo agganciare la zona di confluenza e poi andare in boa.
La prima scelta è più corta ma prevede l'attraversamento di zone poco atterrabili, mentre la seconda, più lunga, ha il vantaggio di essere più sicura sia per l'abbondanza di termiche che per gli eventuali atterraggi.
Arrivati alla terza boa è quasi fatta perché si è nella zona di convergenza e andare a segnare il fine tempo a 11km si prospetta senza particolari problemi. Per convalidare il tempo è poi necessario rifare quota per planare per circa 7km sino al goal che è posizionato sul decollo di Valle de Bravo con vista lago.
Dopo il decollo si va come di consueto sul G-spot a fare il pieno di quota. Qualcuno ci arriva facendo tappa al Peñon, altri fanno il giro della conca dietro il Peñon passando sulla sella, in sottovento, che lo congiunge con il G-spot. Alla fine ci troviamo a 3100m benché in decollo avessero detto di quote intorno ai 3500m.
Con queste quote, se si parte dal G-spot per andare verso lo Start Pilon, si rischia di finire nel sottovento delle colline se non si trova qualcosa per salire prima. Andare a Los Tres Reyes non migliorerebbe la situazione quindi l'unica soluzione che resta è quella di spostarsi sulla parte Est del cilindro dello start. Ci sono tanti chilometri da percorrere quindi, quando ancora manca un'ora all'apertura dello start, la gara per riuscire ad arrivare a posizionarsi al meglio per la partenza è già iniziata.
Nel procedere verso est non si trovano ascendenze e quindi puntiamo al sopravvento di una linea di colline che porta sul bordo del cilindro. Ci arriviamo bassi e per uscire dal cilindro bisogna superare una sella che da su una ampia vallata che sembra già attiva come evidenziano i cumuletti che si formano.
Il pendio delle colline sembra portare e la maggior parte riesce a saltare la sella e trovare subito una generosa termica che permette di poter respirare nuovamente. Qualcun'altro, non riuscendo a scavalcare, resta nel sottovento.
Giusto a pochi minuti dall'apertura dello start ci troviamo a base cumulo sul bordo del cilindro. Non siamo in moltissimi quindi qualcuno sarà rimasto indietro o sul G-spot.
Alle 12:45 si parte a full speed verso la prima boa. Una lunga planata di più di 8km verso Ovest. Lungo il percorso troviamo una buona ascendenza, il gruppo si ferma a girare mentre Marco L. ed io proseguiamo confidando nelle colline e nella piana di Luvianos.
Alla boa Marco ed io ci troviamo più bassi del gruppo che ha trovato una linea migliore. 
Fatta la boa si torna indietro pressoché sullo stesso percorso per andare ad agganciare nuovamente le colline e poi saltare verso la seconda boa. Qui il gruppo si apre e si fanno linee molto diverse su un'area boscosa molto isolata. Dal live vedo che Marco B. e Giuliano, con un gruppetto, sono partiti ma più bassi sulla zona collinare vedendo davanti a loro Tim Bollinger impennarsi con la vela.
Purtroppo per loro molti finiranno per atterrare, quello che sembrava un termicone erasolo una bolla. Tra i malcapitati, Marco B. mentre Giuliano riesce a salvarsi. Io con Marco L. ci ritroviamo su una linea migliore che ci permette di riagganciare il gruppo di testa che sta facendo quota.
Il gruppo si è ricompattato, c'è anche Joachim, Denis, Aaron e Christian. Fatta quota partiamo per la boa che smarchiamo alti.
Dopodiché si vira verso Nord verso la zona del campo di gara che risale di quota verso il passo che poi porta alla zona di convergenza.
Pinot e Quintanilha sono i primi a partire, io li seguo a ruota. Dopo qualche chilometro in una buca troviamo una termica, non generosissima che ci permette di guadagnare della quota. Adesso c'è da scegliere se andare lungo la traiettoria ottimizzata o puntare verso il decollo a 90° rispetto alla boa.
Marco L. ed io scegliamo la "direttissima" con Pinot ed Hamard confortati dalla presenza di una striscia di cumuli lungo il percorso. Joachim,  Denis e Lambert scelgono la strada più lunga ma sicura.
Procedendo verso il passo nonostante i cumuli non troviamo mai buone ascendenze.
Pinot pur di riuscire a trovare una buona termica si porta su una valletta alberata senza atterraggi se non sulle chiome degli alberi. Noi più alti cerchiamo più a est e Quintanilha tenta a più a Ovest. Nessuno però riesce a trovare una termica buona se non proprio quando raggiungiamo il passo.
Qui mente facciamo quota riusciamo a vedere l'altro gruppo che ha già agganciato la convergenza e sta andando in direzione della boa. Nonostante il loro percorso fosse più lungo hanno trovato migliori ascendenze e sono stati più veloci, noi siamo stati invece illusi dai cumuli che non hanno aspirato come speravamo.
Fatta base cumulo partiamo anche noi verso l'ultima boa. Da qui in poi si va a tutta senza più girare ma surfando sulle ascendenze cercando di tenere la vela aperta sopra la testa. Qualcuno parte senza aver raggiunto la quota dove si beneficia maggiormente dell'aria portante della convergenza e sarà costretto ad atterrare, tra questi Martin Jovanosky che poi racconterà di aver dovuto comminare per due ore prima di raggiungere una strada e Aaron. Quando incrociamo il primo gruppo abbiamo ancora 1,2 km dalla boa quindi abbiamo un ritardo di circa 5 minuti. Fatta anche noi la boa siamo ancora alti e spingiamo tutto per poter cercare di recuperare qualcosa nella speranza che i primi si piantino su San Augustin per fare la quota necessaria ad andare a tagliare il fine tempo tra il Cerro Gordo e El Capulin.
Il primo a tagliare il cilindro del fine tempo è Baptiste Lambert seguito da Joachim che chiude la gara con la sua migliore prestazione di task, poi al quinto posto Denis. Nel secondo gruppo, che arriva con circa 5 minuti di ritardo, ci sono Marco L. 32° ed io 36°. Più staccati Giuliano e Federico. Non chiudono il percorso Aaron, Christian e Marco B..

Si chiude così questa finale di coppa del mondo, con la vittoria di Honorin Hamard. Con lui sul podio Philippe Haag e Baptiste Lambert che con l'ultima task scalza dal podio Maxime Pinot che ha comunque impressionato per intraprendenza e doti tecniche.
Per noi, questa è stata una gara avara di risultati, unici nei primi 15,  Joachim che chiude 9° e Denis 11°. In compenso, tutti tornano a casa interi visti i numerosi incidenti e con un bagaglio di esperienze impagabile che porterà sicuramente i suoi frutti nella prossima stagione.
Il nostro team leader dovrà lavorare duro per tirar fuori il meglio dai quattro che tra pochi mesi parteciperanno al Campionato Mondiale.

Ai seguenti link potete trovare:
- replay 3D della task.

sabato 17 dicembre 2022

Paragliding World Cup Superfinal 2022. Valle de Bravo - Messico. Task 9.

Nono e penultimo giorno di gara.
Oggi le previsioni danno più alta pressione con una maggior stabilità e possibilità di qualche cirro di passaggio da Nord nel pomeriggio.
Il task comettee assegna un percorso di gara di 101km con start davanti a Los Tres Reyes per evitare di far stazionare I piloti tra Peñon e G-spot, zona che tante vittime ha mietuto nel corso della gara, una prima parte a SO del decollo verso la città si Villa Luvianos, su un altopiano a forma di caldera delimitato a Nord da due linee di colline molto generose, per poi spostarsi verso Nord dove il terreno sale molto e il fondovalle è tra i 2800m e i 3000m, per andare a toccare il cilindro della boa più a Nord data sino ad oggi. Poi si rientra verso il decollo per il fine tempo con un grande cilindro il cui punto più vicino è in un sottovento e planata finale al lago.

Nonostante il tentativo di tenere lontani i piloti dalla bottega del fabbro che dimora tra Peñon e G-spot, quello è un passaggio pressoché obbligato per fare quota. Oggi la prima vittima del maniscalco che picchia duro è stato Brett Halzet per fortuna senza conseguenze fisiche che non sarà, come ormai consueto, l'unico della giornata.
Alle 12:26 si parte tutti a circa 2700m verso il cilindro dello start che dista qualche chilometro verso sud.
Entrati nel cilindro dello start si prosegue verso La Pila, un rilievo piramidale con alle pendici un laghetto artificiale dove vengono riversati i residui dell'attività mineraria. Ci è stato consigliato vivamente di stare lontano dal quel laghetto dai colori vivaci.
In prossimità di La Pila troviamo la sua poderosa ascendenza e fatto quasi il pieno di quota si parte verso Villa Luvianos. Smarcata la boa si vira si 180 per tornare su La Pila e fare la quota necessaria per riattaccare in sicurezza le falesie de Los Tres Reyes. 
Con un buon aggancio su La Pila riesco a raggiungere la cima della termica con pochi altri piloti (se il mio E3 a full speed ha qualche chilometro orario in meno di velocità rispetto ad altri E3 e X-One, con l'attuale assetto in termica sale come i migliori).
Riuscire a salire meglio di molti è un vantaggio per togliersi dai guai quando si è in 100 a girare la stessa termica con più centri e tutti fanno a sportellate per stare nella massima ascendenza.
Partiamo quindi per l'aggancio delle falesie per poi passare sull'altopiano retrostante dove parte la zona di convergenza. Purtroppo la stabilità non consente la formazione di cumuli quindi non è facile trovarla.
Mentre facciamo quota e ci lasciamo scarrocciare verso Nord vediamo un gruppetto più basso che è andato ad agganciare un "bombolone" sullo spigolo più a Ovest. Il tempo di arrivarci sono già sopra di noi.
Facciamo quota fino a circa 3100m e partiamo per la zona si convergenza che è meno generosa del solito.
Procedendo verso il passo a Nord ci apriamo molto per saggiare meglio l'aria e cercare le migliori ascendenze ma non riusciamo a fare molta quota.
Procedendo verso Nord è Maxime Pinot che prende sempre l'iniziativa e va a cercare termica. In questa gara ha dimostrato in piu occasioni di avere una marcia in più rispetto a tutti. Purtroppo la stabilità non permette di salire a sufficienza e si passa di rilievo in rilievo sfiorando i pini alti 30m. In queste condizioni è facile trovarsi in sottovento a qualche cresta.
Arrivati a circa 3km dalla boa finalmente troviamo una buona ascendenza che ci permette di fare 3600m e buttarci letteralmente dietro alla cresta per andare ad agganciare un riccione dove qualcuno sta già girando termica basso.
Arrivati sulle falesie la termica è ciclica e bisogna pazientare prima che riparta mente i primi sono appena partiti per la boa. 
Partito finalmente il ciclo saliamo a 3700m quando Pinot rientra dalla boa che dista 1,6km. Quindi abbiamo circa 3km di svantaggio. Partiamo per la boa, qualcuno prova ad avventurarsi nel sottovento ma senza grosso successo, pertanto facciamo dietro front per andare a ritrovare la termica che avevamo appena lasciato. Purtroppo siamo di nuovo fuori ciclo e non si sale ancora. Un gruppetto parte a 3400m in direzione SO verso i rilievi del Santuario della Mariposa Monarca, qualcuno altro punta a Sud per cercare di scollinare una cresta che poi scende giù verso il fondovalle.
Avrà la meglio il secondo, infatti coloro che riescono a scollinare trovano termica per poter fare quota ed andare verso l'ultima boa.
Il mio gruppo riesce a rimontare il sopravvento dei rilievi ma si riesce a fatica a fare dinamica sugli alberi e scaglionati finiamo tutti per terra.
Purtroppo, nei vari sottovento che bisogna rimontare a full speed per procedere, Yael Margelisch ha una chiusura e non avendo quota per recuperare la vela o lanciare l'emergenza finisce per terra fratturandosi una vertebra.
Fatta l'ultima boa i superstiti procedono verso il versante sottovento del decollo per tagliare il fine tempo. Primo con 15 min di vantaggio sul gruppo degli inseguitori, tra cui fanno bene Marco B., Aaron, Federico, Denis e Christian, è Maxime Pinot.
Stante la necessità di fare intervenire i soccorsi con elicottero la task è stata stoppata.
Dopo 9 task hanno dovuto lasciare la competizione circa 15 piloti a causa di incidenti con conseguenze fisiche o con danneggiamento dell'attrezzatura.

Ai seguenti link potete trovare:
- live tracking per seguire la gara in diretta. 


venerdì 16 dicembre 2022

Paragliding World Cup Superfinal 2022. Valle de Bravo - Messico. Task 8.

Ottavo giorno di gara. Sono ad oggi dal nostro arrivo in Messico è stato buono per volare tutti i giorni, compreso il settimo giorno di gara che da regolamento, dopo sei task consecutive, è stato un un giorno di riposo in cui l'organizzazione ha proposto tre alternative per passare la giornata, visita al santuario della Mariposa Monarca, alla cima del vulcano Nevado de Toluca o piscina in un esclusivo golf club.
I venti per fortuna dovrebbero essere più deboli di ieri e viene assegnata una task di circa 93km.

Dopo le numerose lamentele sulla scelta dello start pilon che nella maggior parte dei giorni non lasciava scelta se non parcheggiarsi sul G-spot con numerosi numeri da acro e qualche collisione, all'ottava task sembra che il task comettee abbia realizzato l'esigenza di dover trovare qualche altra soluzione.
Così lo start viene posizionato a 10km a ovest del decollo con la possibilità di attendere l'apertura sia su Los Tres Reyes dove le termiche sono cicliche e non costanti sia più a nord sempre sul costone in una zona generosa di termiche.
Il gruppo di divide in due e alle 12:30 si parte da circa 2800m per andare a tagliare il cilindro dello start per poi proseguire dritti per la prima boa con raggio 1km. Il gruppo che ha scelto di fare lo start più a nord sembra non aver fatto la scelta migliore e arriva in boa con meno quota del primo gruppo.
Si procede quindi verso NO per andare a toccare il cilindro della seconda boa con raggio di 36km che lascia più opzioni ai piloti sulla rotta.
Smarcata la seconda boa di ritorna verso SE con un lungo tratto di ben 28km per andare alla terza boa che si trova in prossimità di un grande montagna isolata di circa 2000m. La boa si può raggiungere sia passando sopravvento alle pareti del monte sia in sottovento dove ci sono tra l'altro più termiche.
Nell'avanzare verso la boa troviamo circa 20km/h di vento contro così la maggior parte dei piloti sceglie cautelativamente il versante SO. Qualche temerario prova l'ebrezza del sottovento e la scelta paga perché riesce a salire molto velocemente, guadagnare la cima della montagna smarcare la boa e, ancora alto, iniziare un'altra lunga planata di 18km verso la linea di rilievi che si estendono a NE del campo di gara.
La zona che attraversiamo è molto impervia con vallette alberate strettissime quindi meglio restare alti.
In prossimità della boa si trova una buona termica che permette di riprendere fiato e guardare nuovamente il paesaggio da una posizione piu rilassata.
Fatta la boa ci attende un tratto di 16km per raggiungere l'ultimo waypoint, un rilievo appena all'ingresso della conca che porta al Peñon dove si trova l'atterraggio ed il goal con la End of Speed Section che e un cilindro di 3,5km intorno all'atterraggio.
Sulla traiettoria per l'ultima boa troviamo una buona termica che ci permette di raggiungere i 2900m. Nel gruppo ci sono una quarantina di piloti, tra cui Denis, Joachim, Marco L., Federico N., Christian, Aaron ed io, purtroppo mancano solo i due rappresentanti della Trinacria, Marco B. e Giuliano. 
Partiti per la planata ci apriamo a ventaglio e il gruppetto che si tiene sulla destra ha una efficienza al suolo decisamente migliore che gli consente di smarcare l'ultima boa e ancora alti fare solo qualche giro in termica ed andare verso il fine tempo. 
In questi lunghi traversi la migliore efficienza di chi ha il Submarine è abbastanza evidente, su 5km guadagnano (o perdono meno) circa 150m.
Per gli altri non resta che cercare di salire.
Prima di partire abbiamo fatto due conti per determinare a che quota di può partire per andare a tagliare la EES avendo ancora la quota sufficiente per poter trovare qualche ascendenza e percorrere i 3,5km per arrivare a tagliare la linea del goal. Serve fare almeno 2200m.
Raggiunta la quota si parte per il fine tempo, poi ci si ferma a girare qualcosa per strada e arriviamo in goal.
Chiude per primo Honorin Hamard per la terza volta nella competizione, ipotecando il titolo.
Dei nostri Denis superlativo chiude col quinto tempo, poi Aaron, Joachim, Federico, Christian, io e Marco L. Completano il percorso circa 70 piloti.
Ai seguenti link potete trovare:
- live tracking per seguire la gara in diretta. 




sabato 10 dicembre 2022

Paragliding World Cup Superfinal 2022. Valle de Bravo - Messico. Task 3.

Terzo giorno di gara e qualcuno vorrebbe già un rest day per recuperare un po' dalla giornata di ieri che ha messo molti a dura prova.
Invece viene assegnato un tema di gara di 82km.
Anche oggi si tenta di tenere i piloti lontani dal G-spot all'inizio della gara quando si è in 130 a girare termica turbolenta ma il risultato non cambia molto, tutti suo G-spot a ad aspettare di partire verso lo start e poi dritti verso la prima boa a sudovest dopo una linea si colline (in teoria sarebbero tutte montagne avendo le come ben oltre i 2000m ma hanno una prominenza di qualche centinaio di metri).
Proprio davanti alle colline in sopravvento si trova un buon valore che consente di andare in boa facilmente e rientrare verso le colline che adesso si seguono in cresta verso est in direzione della seconda boa.
In vento da sud si sente parecchio ma per il momento è di taglio. In prossimità della boa il primo gruppo fa un po fatica a salire e ci si ricompatta ma i primi hanno un buon vantaggio di quota. Quando i primi partono verso nord per andare alla terza boa io con il mio gruppetto non siamo ancora riusciti a salire bene, bisogna scegliere provare a seguire da sotto o restare e aspettare che riparta il ciclo. Scegliamo di partire e con poca quota sulla cresta ci fiondiamo bel sottovento dove a qualche chilometro c'è un grande campo assolato. Entrati nella zona di discendenza scendiamo a -4 fino ad arrivare nella zona dove si staccava una termica turbolentissima. Il primo gruppo passando più alto non ha avuto la stessa sorte ed è ormai lontano e altissimo verso la zona della confluenza.
In basso è molto stabile e si fatica a salire bene, niente cumuli e tanto vento, scenta pessima.
Per me la giornata è compromessa ma almeno per soddisfazione provo comunque a chiudere la task cercando di fare un giro più lungo costeggiando le montagne a est della boa.
Con fatica riesco a fare la boa ma molto, troppo a est e non riesco a raggiungere la confluenza, così per andare a fare la End of Speed Section sono costretto a tornare da dove sono venuto ma controvento. Quando mi mancano 7km al fine tempo controllo se qualcuno ha già chiuso e ci sono già 30 piloti in goal. Così decido di planare verso il cilindro che smarco con un'ora di ritardo dai primi. Adesso mi mancano 20km per andare in goal, impresa difficile perché il sole si sta abbassando e qui all'equatore cala velocemente. Girando qualche debole termica mi faccio scarrocciare di nuovo verso le montagne a est nella speranza di portarmi sopra la fascia di stabilità e ritrovare  finalmente la confluenza. Dopo mezz'ora a girare termiche debolissime deciso di trovarmi un atterraggio non troppo complicato visto che la zona è poco atterrabile.
Chiude per primo Felix Rodrigues seguito dal pilota locale Manuel Quintanilha.
Primo degli italiani Giuliano Minutella 11°.

Ai seguenti link potete trovare:
- live tracking per seguire la gara in diretta.

Paragliding World Cup Superfinal 2022. Valle de Bravo - Messico. Task 2.

Oggi 8 dicembre seconda task. Il tema di gara odierno prevede una race to goal di 85km.
Lo start è fissato alle 12:30 (quando in italia sono le 19:30) ed è un cilindo da fare in uscira a circa 2km a sudest del G-spot. La scelta è stata fatta per cercare di evitare che i piloti si ammassino su quel punto dove ci sono sempre condizioni forti e a tratti molto turbolente, in attesa dell'apertura della finestra. L'idea era buona ma non ha sortito l'effetto desiderato, infatti, tutti sono rimasti sul G-spot a fare quota massima, per poi andare dentro il cilindo e tornare a fare quota sul costone.
Fatta di nuovo quota massima ci si dirige a ovest verso i famigerati Los Tres Reyes, tre falesie di granito che si stagliano su un costone boscoso,
Poi si procede seguendo il costone a cucchiaio che porta al villaggio di Zacazonapan dove c'è la seconda boa da cui si parte per un lungo traverso veso sudest passando sopra sopra una zona mineraria molto generosa di termiche per arrivare alla boa su una ampia zona pianeggiante nei pressi della cittadina di Luvianos.
Ieri ho sostituito il cordino dell'acceleratore in spectra da 8mm con uno di sezione più piccola per alleggerire il carico mentre spingo. Purtroppo lo ho settato troppo lungo e tirando giù tutto riesco ad accelerare solo al 60%.
Considerato che qui ci sono solo due velocità: trim in termica e full Speed in tutte le transizioni che siano in aria libera o a costone, inizio a perdere contatto col gruppo. Decido quindi di provare a spostare più in basso il nodo del cordino per accorciare di qualche centimetro e riuscire ad andare almeno al 90% della velocità massima. Devo così lasciare i comandi e fare un'operazione difficile in aria calma 
Toccato il cilindro si torna indietro appoggiandosi ad una cresta per fare quota massima e saltrare verso nord dove il le quote del terreno salgono di parecchio ed arrivare, passando nuovamente sulla zona estrattiva sul picco di La Pila, verso Los Tres Reyes. Qui la termica alla base della falesia è turbolentissima ma si riesce a salire sin sulla cresta per poi continuare verso nord in direzione del Cerro Gordo per agganciare la zona di converngenza. Oggi però non si sono cumuli ed è difficiele capire dove si trovi. Man mano che si procede verso nord si inzia a sentire l'effetto della convergenza la c'è molto vento da nordest ed è particolarmente turbolento e nonostante ormai tutti siano sopra i 3400m ben sopra l'effetto dei rotori generati dall'orografia, si continuano a vedere numeri di vele che vengono portate in giro dalle folate di vento. Anche a me capita una chiusura asimmetrica con successiva partenza violenta della vela che riesco a fermare dopo 180° stallando la semiala aperta. 
Anche Aaron Durogati ha una brutta esperienza e per poco non fa collisione con Hernesto Hinestrosa che gli stava alla destra.
Il guppo si è ricompattata e ci sono circa 100 piloti tra i 4000m e i 3500m che procedono a fatica verso nordest in direzione del vulcano Nevado de Toluca che si staglia a 4645m di quota.
Raggiunta la prima linea di cresta a nord del passo un gruppo di circa 70 piloti, tra cui Aaron Durogati, Marco Busetts, Denis Soverini, Joachim Oberhauser e Christian Biasi, ci passa sopra tranquillamente e si dirige verso la seconda linea di cresta che porta alla boa, io ed altri 30 piloti tra cui Giuliano Minutella e Piero Gavinelli siamo più bassi avendo fatto una linea peggiore e ci troviamo costretti a fermarci per fare quota per evitare di avventurarci bassi. Alla nostra quota c'è vento sostenuto da sudest parallelo al cotone e dobbiamo andare in modalità sopravvivenza per circa 20 minuti girando tra +0,5 e -0,5. 
Vediamo il primo gruppo molto basso ai piedi delle creste e li diamo per spacciati avendo vento contro per andare in boa.
Ma come spesso succede quasi tutto il gruppo si salva sempre e mentre io e pochi altri riusciamo ad agganciare meglio una termica che ci permette di fare quota ed avvisarci verso la boa, il gruppo ha fatto la boa e sta andando verso nord est in direzione della End of Speed Section.
Smarcato la boa e fatta la quota per arrivare in goal con efficienza 7 parto anche io per la planata finale ma ormai con molto ritardo rispetto al primo gruppo. Magra consolazione essere stati il primo del mio gruppo ad arrivare in goal.
Chiude primo Maxime Pinot che con il suo E3 M (lui pesa 65kg) abbinato al nuovo imbrago Submarine ha davvero una marcia in più, confermando la superiorità che hanno raggiunto i francesi.
Primo degli italiani un super Denis Soverini quinto, Aaron Durogati 21° e poi a seguire gli altri. X
Le condizioni di oggi sono state veramente al limite e lo testimoniano le 4 emergenze lanciate, la prima sul G-spot dove un B12 in termica ha avuto una chiusura totale, con twist e vela incaramellata.
Due piloti hanno avuto una collisione in termica dove spesso c'è gente molto aggressiva e si fa a sportellate ed un altro è venuto giù nella zona di confluenza dove dia io che Aaron abbiamo avuto il nostro da fare per tenere la vela aperta sopra la testa.
Ai seguenti link potete trovare:
- live tracking per seguire la gara in diretta.

giovedì 8 dicembre 2022

Paragliding World Cup Superfinal 2022. Valle de Bravo - Messico. Task 1.

Oggi, mercoledì 7 dicembre si inizia di buon ora visto che le navette per il decollo del Penon partono tra le 7:00 e le 8:00 di mattina. A me tocca anche una riunione di lavoro quando in Italia sono le 14:30 quindi la giornata parte in salita.

Viene assegnato un tema di gara di 85km che spazia su buona parte del campo di gara, passando dalla linea di rilievi a sud nella parte iniziale per poi andare a intercettare la zona di convergenza a nord per la seconda parte di gara che si rivelerà velocissima.


Il goal è sul lago ma in quota a circa 2040m per evitare che i piloti si avventurino bassi sulle numerose case e ville che si trovano in prossimità del lago come successo ieri.


L'apertura della finestra dello start è fissata alle 13:00 in prossimità del G-spot dove si riesce a salire fino a 3350m. Già dalla partenza tutti spingono a tavoletta, senza mezze misure, spostandosi verso sudovest per andare a smarcare la prima boa.
Poco prima della boa c'è una miniera dove sui cumuli di materiale di terra scura si sviluppa una ascendenza. Chi vi arriva per primo riesce a trovare un buon ciclo e prende un buon vantaggio di quota, tra questi il francese M. Pinot. 




Smarcata la boa si va in direzione SE lungo un crinale che a detta dei locali è sempre molto generoso, ma non oggi. Infatti tutta l'area risulta molto stabile e le termiche sono deboli e molto diradate. Chi è riuscito a salire meglio sulla cava adesso piò seguire il crinale dall'alto sfruttando le ascendenze che si staccano dalle cime più altre, mentre chi si trova più basso deve faticare molto per avanzare e qualcuno è costretto anche ad atterrare alla base del crinale. Tra questi purtroppo Marco Busetta che rientrerà a Valle solo in serata.

In prossimità della seconda boa il primo gruppo si divide, uno si tiene in sopravvento verso la boa, il secondo si porta in sottovento al crinale principale dove trova una poderosa termica che sarà decisiva per tutto il resto della gara. Infatti con il vantaggio di quota guadagnato, un gruppo di circa 20 piloti potrà dirigersi velocemente verso le falesie in prossimità del G-spot dove riusciranno subito a fare quota ed imboccare l'autostrada che crea la convergenza  che li porterà in goal con più di 20 minuti di anticipo sul secondo gruppo.

Taglia per primo il cilindro della End of Speed Section Honorin Hamard in 2h12' con una media di circa 40km/h, seguito da Maxime Pinot e Julien Wirtz. Se qualcuno avesse avuto dubbi, lo squadrone francese è ancora una volta quello da battere.
Per gli italiani, Aaron Durogati chiude con un distacco di 5', poi Denis Soverini, 37°, Joachim Oberhauser 40° e a seguire gli altri. In pratica per noi si comincia con uno scarto, adesso bisogna mettere dentro 3 buone task.


Paragliding World Cup Superfinal 2022. Valle de Bravo - Messico. Training day.

La 12° finale della coppa del mondo di parapendio è approdata, per la terza volta, in Messico a Valle de Bravo.

Parteciperanno alla competizione i migliori 130 piloti al mondo prevenienti da 30 nazioni. Il Team Italia quest'anno è costituito da Christian Biasi, Marco Busetta, Aaron Durogati, Marco Littamè, Giuliano Minutella, Federico Nevastro, Joachim Oberhauser, Denis Soverini, Alberto Vitale, ed io. Abbiamo anche assoldato una spia italo-messicana, il nostro grande amico Piero Gavinelli.

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L'ultima volta che siamo stati qui era nel gennaio del 2016 e tutti ricordano il posto per le condizioni molto forti. Tuttavia, sarà forse per gli effetti del COVID ma la sensazione è che il fabbro che dimora tra il Peñon ed il famigerato G-spot meni ancor più forte che nel 2016. Entrambi sono dei passaggi obbligati che permettono di passare dalla quota del decollo (2450m AGL) ai 2900-3300m AGL che sono lo standard per partire in questo periodo dell'anno.

Dopo qualche giorno di ambientamento per cercare di adattarci alle condizioni di volo del Peñon e recuperare dal jet lag, ieri martedì 6 dicembre c'è stato il training day ufficiale e la cerimonia di apertura della competizione.

Personalmente nei primi due giorni mi sono dovuto violentare psicologicamente per restare nelle violente termiche del G-spot dicendomi: "se resistono gli altri io non posso andar via". 
Ieri le cose sono andate molto meglio, sia perché pian piano ci si abitua alle condizioni del posto, sia per aver riportato in un assetto più neutro la vela che era abbastanza picchiata.

Per il training day viene assegnata una task di 55 km con start sul G-spot, poi una boa a SO su un crinale che ha dato qualche problema a chi ci è arrivato basso essendo in pieno sottovento, poi una boa a est su un altopiano in una zona non generosa di ascendenze.
Poi si rotta verso nord per andare ad intercettare la classica zona di convergenza che si crea a nord del Peñon in direzione NE creata dallo scontro dell'aria caldo-umida proveniente dal pacifico con quella fredda proveniente da nord.
La boa con un raggio di 10km si trova in prossimità dei rilievi dove la famosa Mariposa Monarca va a posarsi per la riproduzione, uno spettacolo della natura unico al mondo.
Fatta la boa si va verso il goal sul lago con una boa si passaggio verso ovest.


La task è stata un buon allenamento per prendere le misure per l'arrivo al goal che spesso sarà proprio a bordo lago. La planata verso il goal è in discesa, passando dai 2200-2400m del passo dove c'era l'ultima boa sono ai 1800m del lago, ma bisogna fare particolare attenzione a partire con la quota necessaria per non doversi trovare a fare i numeri per trovare un prato tra le case dove atterrare se si arriva corti come in questo caso.

Alle 20.00 è stata la volta della cerimonia di apertura della competizione con la tradizionale passeggiata verso il centro culturale di Valle de Bravo dove i piloti sono stati intrattenuti con delle canzoni e dei balli tradizionali messicani.

Domani si inizia a fare sul serio.

martedì 26 luglio 2022

16TH FAI EUROPEAN PARAGLIDING CHAMPIONSHIP

Ieri, 25 luglio, è ufficialmente iniziato con la cerimonia di apertura il 16° Campionato Europeo di parapendio per la disciplina Cross Country.
La competizione si svolgerà sino al prossimo 6 agosto a Nis, in Serbia, e vedrà contendersi il titolo individuale ed a squadre 133 atleti provenienti da 30 nazioni.
La nazionale italiana, selezionata e guidata da Alberto Castagna, è costituita da Silvia Buzzi Ferraris, Alberto Vitale, Marco Littamé, Paolo Facchini, Michele Boschi, Marco Valentini, Cristian Biasi, Marco Busetta, Denis Soverini, Joachim Oberhauser.
Il sito di volo di Nis non raccoglie consensi unanimi da parte dei piloti sulle sue potenzialità di volo, ci sono pareri discordanti influenzati da passate esperienze maturate in competizioni dove le condizioni meteorologiche ed in particolare il decollo hanno condizionato il risultato finale.
Ad ogni modo, il campo di gara sarà lo stesso per tutti i concorrenti ed auspicando in tante giornate volabili, alla fine il migliore prevarrà.
La nazionale Italiana inizia questa importante competizione con una  grossa pressione psicologica posta dai fratelli del mondo del deltaplano che, solo tre giorni orsono, si sono aggiudicati il titolo europeo a squadre per la sesta volta, la quinta consecutiva, il titolo europeo individuale con Alex Ploner ed il secondo posto individuale Christian Ciech, portando il deltaplano italiano, guidato da Flavio Tebaldi, a 10 titoli Mondiali e 6 titoli Europei.
In bocca al lupo alla nostra squadra nell'auspicio che possa raggiungere l'obiettivo di tornare a casa con tante medaglie e di metalli preziosi.

giovedì 21 luglio 2022

Paragliding World Cup Krushevo, Macedonia - Task 7.

Ultimo giorno di gara.
Le previsioni danno un nord est di circa 20 km/h sui bassi strati e 15 km/h sui 1500 mt, in basso abbastanza stabile, quindi da non stare bassi.
Non ci si risparmia neanche oggi per quanto riguarda i chilometri assegnati che oggi sono 86 e si sviluppano in un corridoio costituito da due cilindri concentrici che da nord porta a sud al classico atterraggio in prossimità del confine greco.
Il cilindro dello start che è anche prima boa, è posizionato appena a NE del decollo, con apertura alle 13:30.
L'inizio della giornata si prospetta più stabile di ieri senza cumuli a segnalare le ascendenze ma andrà a migliorare nel corso della giornata con basi che supereranno i 3000m.
La maggior parte dei piloti si posiziona a nord rispetto al cilindro dello start per sfruttare il vento in coda anche oggi, come sempre, proveniente da NE.
Si riesce comunque a salire fino a 2900m.
Alle 13:30 diparte per lo start e la prima boa per poi virare a ESE per uscire dal grande cilindro che passa circa a metà della piana.
Va avanti da subito il giapponese Kyoshi NARIYAMA un po' più basso del gruppo che lo controlla da dietro.
Oggi sembra la giornata del "Sol Levante", infatti K. NARIYAMA viene ripreso dal gruppo ma partono all'attacco altri due kamikaze, Takuo IWASAKI e Shun HANADA.
I due non trovano una buona linea e finiscono bassi. Vedendoli sprofondare il gruppo saggiamente decide di seguire un'altra traiettoria più a Nord verso il cilindro.

Le condizioni sono abbastanza generose, con un po’ di turbolenza qui è la. La scelta del gruppo sembra essere azzeccata infatti i due fuggitivi nipponici non riescono a trovare una buona ascendenza e per giunta il vento da NE li allontana dalla boa.
Fatta la boa il gruppo inizia il rientro verso il costone del versante del decollo più a nord rispetto a un manipolo di temerari guidati da Michael SIMMERAURER con Tim BOLLINGER ed il nostro Federico NEVASTRO che tenta una strada più a sud avendo visto, come degli avvoltoi, i due kamikaze giapponesi che si sono dovuti fermati a girare e devono ancora smarcare la boa. Intanto il gruppone è come di consueto guidato da Baptiste LAMBERT che prova a scappare per fare un altro colpaccio (nonostante i numeri dicano che è già il vincitore).
Dopo il terzo zigo zago il primo gruppo tira troppo e si abbassa. A quel punto il mega gruppo degli inseguitori gli arriva poco sopra.
Mentre il gruppo si ferma a fare il pieno di quota nella termica di sottovento delle colline in mezzo alla piana, è Bogdan BIALKA che prova ad andare davanti.
Fatta quota massima si parte per uscire nuovamente dal cilindrone e poi tornare a Ovest verso il costone fare nuovamente rifornimento di quota e planare prima verso la boa di disimpegno e poi in goal.
Per la parità di genere è Galen KIRKPATRICK che raggiunge e supera B. BIALKA.
Si fa l’ultima termica per partire per la boa di disimpegno e poi il fine tempo. Nel gruppo primo gruppo c'è anche Alfio RAGAGLIA. Si parte con efficenza 9,5 ma si capisce che non si arriverà al fine tempo con facilità. Nei giorni scorsi nomi illustri sono arrivati corti. Tutti iniziamo ad alzare il piede, le velocità si abbasano, molti sono a rischio buco, Fortunatamente si trova qualcosa per galleggiare ed arrivare a tagliare il fine tempo e poi il goal.
Chiude primo Thibault VOGLET in 1h 57' 45'' seguito a 5'' da Daniel TYRKAS che ha il 99% dei leading point e che verosimilmente passerà in testa, mente chiude terzo Jose REBELO.
Il primo italiano è Alfio Ragaglia con il 20° tempo a poco più di un minuto dal primo, seguito a poco meno di un minuto da Ivan Centa 31°, a seguire Federico NEVASTRO. Avrebbe chiuso molto bene anche Michele BOSCHI ad 1' dal primo ma purtroppo manca la linea del goal per 1km. Giornata no per le nostre donne, Nicole FEDELE e Martina CENTA mancano il goal.
La classifica finale premia Daniel TYRKAS, seguito da Thibault VOGLET ed in terza posizione dall'altra giovane promessa francese, Simon METTETAL che ha avuto una competizione sottotono.
La classifica finale vede trionfare, nonostante il buco odierno, Baptiste LAMBERT forte di risultati strabilianti nelle precedenti task.
Al secondo posto sale Charles CAZAUX mentre Daniel TYRKAS, grazie alla vittoria odierna, sale sul terzo gradino del podio.
Purtroppo si è rivelata una trasferta più amara di quanto ci si poteva aspettare con il primo degli italiani Ivan CENTA 38°, Michele BOSCHI 68°, Nicole FEDELE 77°, Federico NEVASTRO 101°, Alfio RAGAGLIA 106° e Martina CENTA 123°. 
Prossima tappa ed ultima chance di qualificazione, Korea ad ottobre.

Paragliding World Cup Krushevo, Macedonia - Task 6.

Siamo giunti al penultimo giorno di gara.
Le previsioni danno vento da NE tra i 10 ed i 20 km/h. Viene assegnato un percorso di gara finalmente diverso dai giorni precedenti almeno nella parte finale.
Si parte alle 13:00, con il cilindro dello Start che cade sulla linea si colline che si estende da Nord a Sud davanti al decollo, poi si va verso NE alla fine della valle con un grande cilindro il cui perimetro cade in pianura, poi si vira in direzione Sud verso l'abitato di Kanatlarci ai piedi dei rilievi che a Est chiudono la valle ed infine un lungo dritto in direzione SO fina alle rive dello splendido lago di Prespa le cui acque sono condivise tra Macedonia del Nord, Grecia ed Albania.
All'apertura della finestra dello start si sono formati due gruppi, il primo che si muove in pianura lungo il percorso ottimizzato, il secondo che si è tenuto più a Ovest più vicino al pendio. Il gruppo in pagina è decisamente più veloce perché ha il vento al traverso, mente il secondo lo ha più di prua.
In direzione della prima boa, Nicolas DINH si allontana dal gruppone che si ferma a girare.
Il primo a tagliare il cilindro è però xxxxxx che prova a fare la boa e ritornare sotto il gruppo a far quota assicurandosi più leading points.
Nel tratto che porta dalla prima boa alla successiva prendono la testa della gara Tim BOLLINGER e Manuel QUINTANILLA seguito dal gruppo che intanto si è già allungato come un serpentone. 
A sud di Prilep i due fuggitivi finiscono bassi, sotto i 1000m e sono costretti a rallentare mentre il gruppo arriva a tutta velocità sopra i 2200m.
M. QUINTANILLA viene fagocitato dal gruppo mentre T. BOLLINGER che ha deciso di stare sulla traiettoria ottimizzata, trova una termica lungo la strada che lo riporta sopra i 1000m.
Il gruppo sceglie una traiettoria più a ovest in prossimità delle colline a ferro di cavallo ai cui piedi trovano una poderosa ascendenza che porta tutti sopra i 2600m e consente al gruppo di riprendere anche Tim.
Partiti per il lungo tratto in direzione del lago di Prespa è Matt HENZI ad andare in testa, seguito dal gruppo 600m più alto.
Prima di raggiungere le creste che separano la valle dal lago c'è un lungo tratto in pianura che viene percorso con il vento in poppa a velocità sostenute.
È Bogdan BIALKA a provare a staccare il gruppo in prossimità dei rilievi confidente di riuscire a trovare una forte ascendenza anche arrivando basso sul costone.
Ma mentre il pilota di origine polacche ma naturalizzato irlandese si sposta a sud dell'ottimizzata, il gruppo trova una linea migliore più a Nord.
Seguendo il versante Nord della montagna il primo gruppo riesce a guadagnare velocemente la vetta con Marc WENSAUER che seguito da Baptiste LAMBERT sembra abbiano la meglio sul resto della compagine.
Ma proprio quando in cima alla cresta più alta stanno facendo la quota necessaria per planare sino alle rive del lago dove è posizionato il goal, Felix RODRIGUEZ spunta poco più a sud ma più alto di tutti e con la quota per andare in goal.
Inizia così la corsa finale verso la End of Speed Section e poi il goal.
Felix è in testa seguito da Marc e poi Baptiste ma, man mano che si avvicinano al goal Baptiste Sebra avere più velocità di Marc. Sulla carta il B12 di Marc potrebbe avere qualcosa in più in termini di velocità massima ma perde progressivamente il risicato vantaggio sul francese, sarà forse l'effetto del Submarine? Poco più staccato c'è Ulrich PRINZ che segue a ruota.
Chiude per primo lo spagnolo Felix RODRIGUEZ. Nella battaglia tra Marc e Baptiste prevale il francese che taglia per secondo.
La classifica di giornata conferma il primo posto di Felix, seguito da Baptiste che, dopo tre primi posti un secondo ed un diciassettesimo da 973 punti, oggi mette dentro un altro secondo posto, ipotecando la vittoria nell'evento. Probabilmente domani potrebbe anche restare in albergo e guardare la gara dalla hall. Marc WENSAUER chiude terzo a cinque secondi dal francese.
Per i nostri oggi giornata sottotono, tant'è che nessuno ha avuto voglia di scrivere qualcosa per aiutarmi a descrivervi la task odierna, quindi dovrete accontentarvi di ciò che ho visto dall'esterno.
Ad ogni buon conto, primo degli italiani è Michele BOSCHI che chiude a 10 min dal primo in 47° posizione. Gli altri a seguire tutti in goal tranne Federico NEVASTRO che dopo una chiusura con nodo finale è andato ad atterrare in sicurezza.
Domani ultimo giorno di gara e premiazioni che al momento non vedono nessuno dei nostri sul podio né tantomeno in posizione utile per la qualificazione per la Super finale 😢