domenica 29 gennaio 2017

PWC Superfinal 2016 - Task 10 e risultati finali

Arriviamo un po' affaticati all'ultimo giorno di questa spettacolare Superficiale di Coppa del Mondo a Governador Valadares. La meteo sembra promettente, un po' ventoso ma le previsioni danno il vento da est in calo nella giornata, quindi viene data una prova di 91 Km, un triangolo a est di Ibituruna con atterraggio in città. Sulla carta nulla di particolarmente complicato, non fosse che in realtà le condizioni volgono verso una alta instabilità con vento in aumento. Alcuni momenti di tensione per i piloti che vengono letteralmente strappati dal decollo in termiche violente o alternativamente schiacciati al suolo in discendenze infinite. Localmente il vento influenzato anche dalle termiche arriva a 25 Km/h ma davanti al decollo a tratti si indietreggia verso ovest. La meteo totalmente diversa dalla previsione rende la prova molto più complicata, con due lunghi tratti con il vento molto sostenuto e contrario. Si devono rimontare le termiche senza appoggi a disposizione per cui alle volte si viene letteralmente buttati a terra dalla discendenza prima che si riesca ad entrare nel valore antistante.
L'ostacolo più grosso si incontra tornando verso Ibituruna, per riuscire ad attraversare la montagna sarà necessario fare tre volte base, pur essendo oltre 1900. Il tiro infinito verso le colline a nord di Valadares portano ad un'altra zona complicata, proprio in corrispondenza del cilindro, per poi proseguire verso est con il vento di nuovo quasi contrario a toccare il cilindro dell'ultima boa sul fiume, e poi tornare finalmente con il vento a favore verso la città.
Il francese Maxime Pinot lascia il gruppo saltando una termica nel lato controvento e riesce a mantenere il vantaggio. Chiuderà il percorso per primo in tre ore e tredici minuti, ben undici minuti davanti al grande Luca Donini secondo a meta. Finirà terzo in classifica per il calcolo dei Leading Points. Christian e Marco Busetta arrivano 5 minuti dietro nel gruppone.
Aaron arriva a meta in ritardo ma aveva a disposizione uno scarto. Anche Nicole arriva dietro alla diretta avversaria Seiko, e quindi si dovrà aspettare la classifica ufficiale per capire il risultato.

C'è poco da dire, quando in un evento di 10 giorni si arriva alla prova in doppia cifra, significa che siamo di fronte alla perfezione. Piccole sbavature nella organizzazione ci saranno sempre, ma i piloti hanno volato per trenta ore e quasi 1000 Km in ogni tipo di condizione meteo e percorso, per cui non credo ci possano essere alibi per nessuno. Le posizioni della classifica rispecchiano a mio parere i valori dimostrati durante questo evento dal livello piloti altissimo. È stata necessaria concentrazione, gestione delle energie e dello stress, tutte le cose insomma che fanno la differenza in un evento di questa durata oltre alle capacità tecniche.
Alla fine, vincitore praticamente incontrastato dell'evento è il nostro campionissimo ed eclettico Aaron Durogati, che ha dimostrato sul campo di essere il più forte.
Nicole Fedele, anch'essa leader della classifica femminile per buona parte dell'evento, finisce al secondo posto proprio all'ultima prova. Lei e la vincitrice Seiko Fukuoka se la giocavano sul filo dei punti, come spesso accade a questo livello, e l'ha spuntata la francese. Un poco di rammarico, chiaro, ma nulla da recriminare: Nicole ha condotto la propria gara in maniera quasi perfetta, e se si considera che è "solo" seconda con un trentaquattresimo posto assoluto in una Superfinale di Coppa del Mondo, si ha una idea chiara di quale livello di sfida stiamo parlando.
Nella classifica a squadre l'Italia è terza, dietro a Francia e Svizzera. Come risultati individuali, a parte Aaron e Nicole, non credo si sia ottenuto quello che si sperava all'inizio dell'evento, per qualcuno anzi è stato sicuramente deludente, ma in ogni singola prova abbiamo dimostrato il valore che possiamo mettere in campo, arrivando ad un risultato di squadra che tutto sommato meritiamo.
I nostri complimenti vanno chiaramente innanzitutto ad Aaron e Nicole, che hanno dimostrato di nuovo di essere le Leggende che sono, ma anche al resto della squadra, che sale sul gradino più basso di un podio con molti altri validi pretendenti.
Trovate le classifiche finale a questo link.

sabato 28 gennaio 2017

PWC Superfinal 2016 - Task 9

Penultima prova di questa Superfinale di Coppa del Mondo, anche oggi la meteo sembra ottimista anche se il vento potrebbe essere sostenuto, e per domani addirittura sembra ci si troverà in condizioni pre-frontali, che normalmente sono le migliori dal punto di vista della instabilità.
In effetti il vento sembra abbastanza forte da nord-est, ma gli organizzatori sono comunque ottimisti poiché le basi sono molto alte e il pre-frontale previsto per domani potrebbe anticipare un po'. Si disegna quindi una prova molto tecnica di 96 Km, una volta arrivati a Engeneiro Caldas si deve decidere in quale direzione andare per uscire da un cilindro di 20 Km, per poi rientrare sulla città e meta alla stazione di servizio 15 Km controvento.
Lo start è conveniente farlo in direzione del vento, in maniera da scendere poi con il vento a favore, ma sin dall'inizio è abbastanza sostenuto e dopo 45 minuti di volo rimontando il vento, con lo scarroccio quando è ora di partire ci ritroviamo tutti in zona decollo.
Si arriva a Engeneiro Caldas molto veloci, e poi tutto il gruppo decide compatto di seguire una rotta in appoggio sul crinale della valle ma in direzione del vento. Da subito sembra una rotta molto difficile ma pochissimi scelgono strade alternative perché significa rinunciare alla forza del gruppo. Il cilindro cadrà poi in una ampia zona di azzurro con forte discendenza, chi lo raggiunge senza una riserva di quota, perderà molto tempo a risollevarsi. Le basi a questo punto sono oltre 2300 metri che qui sono parecchi, e il vento in quota spinge i piloti oltre i 70 Km/h.
Di nuovo, la selezione la farà la quota con la quale si torna a Engeneiro Caldas, in basso la brezza è forte e la termica meno organizzata, la scelta giusta è fermarsi prima a fare la massima quota per poi avere una riserva tornando verso la meta controvento. Meta che, nemmeno a farlo apposta, si raggiunge da sud attraversando una enorme zona di discendenza, che metterà a dura prova i nervi dei piloti, insicuri fino alla fine di farcela.
Il primo, lo svizzero Sfetan Wyss, chiude in 2 ore e 47 minuti, alla ragguardevole media di quasi 33 Km/h. Tra gli italiani, bravissimo Franz in settima posizione davanti ad Aaron, Christian nei 15. 79 piloti a meta.
Oggi Nicole è a meta ma un po' in ritardo, per cui i giochi si decideranno domani con l'ultima prova, anche se parte comunque davanti a tutte le avversarie. Anche Aaron è stabilmente al comando della classifica individuale e l'Italia consolida la terza posizione dietro a Francia e Svizzera.
Trovate come sempre i risultati a questo link. Tutte le info in tempo reale sulla task sono sulla home page del sito PWCA.

venerdì 27 gennaio 2017

PWC Superfinal 2016 - Task 8


Per oggi le previsioni parlano di massa di aria stabile dovuta all'avvicinamento di una alta pressione, e vento abbastanza sostenuto da Nord-est, e sembra confermata da quello che possiamo vedere in decollo. Le basi si formano già alte, intorno ai 1700 metri sopra Ibituruna, ma sono molto radi e lasciano grandi buchi di azzurro.
La prova è di 104 Km, uno Zig Zag nella direzione del vento giù fino a Don Cavati. L'aria è secca e l'attività termica genera bolle abbastanza turbolente. Specialmente all'inizio della giornata non è particolarmente piacevole il volo, e inoltre per la prima volta in questa gara abbiamo assistito al classico "balletto" in decollo, con i piloti costretti a spostarsi più volte rincorrendo i cambi di direzione del vento.
Dopo la prima boa, posta a est del decollo, i piloti ritornano verso Alpercata in una enorme area azzurra di alta pressione, si finisce tutti bassi e chi riesce a incontrare la bolla giusta prende subito vantaggio. Il gruppo si sfalda e si prendono strade leggermente diverse. Se si trova il ciclo giusto si riesce a guadagnare molto vantaggio, è quello che succede a un gruppetto tra i primi che in un passaggio abbastanza tecnico dove è necessario superare un crinale da sottovento, riesce ad agganciare un ascensore di 6 m/s che regala loro un distacco notevole sui rimanenti. In questo gruppo ci sono Aaron, Luca e Joachim. Tutti però i piloti di testa a circa metà gara finiscono bassi nella valle di Engeneiro Caldas e con la stabilità della giornata e le brezze negli strati bassi faticano a riprendere quota, da dietro sopraggiungono gli inseguitori sopra i 2000 metri beneficiando di un ciclo termico abbondante e ci si ricompatta tutti tranne il gruppetto di testa che mantiene un buon vantaggio.
Ultima difficoltà a fine gara, rientrare nella valle di Don Cavati da Est, le colline generano sottovento e discendenza, facendo arrivare corti a meta alcuni piloti.
Vince il francese Maxime Pinot, davanti ai grandissimi Luca e Joachim che non hanno sbagliato davvero nulla. Aaron subito dietro. Tutti gli italiani sono a meta, 94 piloti in tutto, Nicole terza nella femminile.
La classifica generale è ormai abbastanza delineata, ma il gioco degli scarti con il sistema FTV può ancora cambiare le carte in tavola. Aaron e Nicole difendono il loro primato anche oggi volando esattamente come devono, e l'Italia conferma la propria terza posizione con un secondo posto di giornata dietro alla Francia.
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PWC Superfinal 2016 - Task 7

La mattina presto ci sorprende un cielo completamente azzurro, del tutto inusuale a Valadares. Lascia presagire vento piuttosto forte, e così è in effetti: arriviamo in decollo con le maniche a vento belle tese. Col passare delle ore i cumuli si cominciano a formare con una base abbastanza alta e il vento si smorza. Viene fuori una giornata davvero promettente, la commissione piloti ci crede e disegna una task "a corridoio" di 113 Km. È un tipo di task moderno, dove cilindri concentrici da toccare alternativamente in ingresso e in uscita generano appunto una corsia lungo la quale muoversi per raggiungere la meta posta oggi all'aeroporto di Caratinga.
La prova è indovinata e sarà estremamente veloce, con i primi a meta in poco più di 3 ore. La particolarità del disegno però ha messo a dura prova gli strumenti di volo, che in molti casi hanno calcolato rotte ottimizzate fantasiose e quindi ogni tanto lungo il percorso si staccavano alcuni piloti che seguendo il proprio strumento andavano nelle direzioni più disparate.
Si passa dalla convergenza di Engeneiro Caldas che funziona e permette di coprire 15 Km a base spingendo, poi l'unico passaggio impegnativo è toccare il cilindro in uscita posto in corrispondenza di Don Cavati. Chi lo fa più a sud, lungo la linea ideale, poi deve riuscire a rimontare il vento e collinare per entrare nella valle che porta a Caratinga. La brezza è abbastanza forte da rompere le termiche e quindi da basso non si sale più.
Chi passa ha poi a propria disposizione una autostrada di cumuli per coprire gli ultimi 40 Km.
Vince la prova l'inglese Russell Ogden, Joachim è terzo. Purtroppo un problema all'acceleratore toglie la gioia del goal a Luca, Christian è dodicesimo e Aaron nei 15. Nicole è terza in classifica femminile ma in ottima posizione nel gruppo dei primi.
In classifica generale Aaron e Nicole sono sempre stabilmente al primo posto, mentre l'Italia recupera una terza posizione più che meritata.
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martedì 24 gennaio 2017

PWC Superfinal 2016 - Prime impressione sulle nuove vele

Immaginiamo che in Italia siano tutti interessati ad avere qualche commento di prima mano sui nuovi materiali presentati a questa Superfinale.
I particolare, la nuova vela omologata CCC della GIN, il Boomerang 11, e l'Ozone Zeno, omologato EN D.
Quello che si è visto in questi giorni è che il Boom11 ha ottime prestazioni, sia in salita che il velocità, sfruttando la nuova omologazione CCC 2017 che dovrebbe permettere di ottenere vele ancora più performanti rispetto alle precedenti.
Lo Zeno, a sua volta, risulta assolutamente competitivo in tutti gli aspetti con le vele da competizione, pur avendo una omologazione standard. In condizioni deboli però l'Enzo 2 sembra avere ancora un vantaggio, tanto che alcuni piloti arrivati in Brasile con entrambe stanno chiedendo di poter cambiare e utilizzare la vela da competizione.
In queste condizioni è molto difficile sbilanciarsi sulla stabilità e sulla difficoltà dei vari mezzi, ma pare chiaro a tutti che lo Zeno sia la più semplice delle vele competitive presenti, e quindi un giudizio su queste caratteristiche lo rimandiamo alle tappe alpine.
Possiamo però dire con certezza che siamo di fronte a due cavalli di razza, ognuno con i propri punti di forza e le proprie peculiarità.
Lo Zeno è già presente sul mercato, mentre per il Boomerang 11 bisognerà aspettare la commercializzazione.

PWC Superfinal 2016 - Task 6

La stanchezza comincia a farsi sentire, cinque prove disputate in cinque giorni, tanti Km e tante ore di volo. Domani sarà rest day e in molti ne hanno davvero bisogno.
La giornata di oggi sembra la migliore della settimana, limpida e con le basi che si alzano rapidamente. La prova è di 93 Km, un triangolo con primo lato a nord-est, nella zona più complicata dell'area di volo, poi direzione Ovest verso le colline a nord di Valadares, un tiro a Sud una quindicina di Km oltre Ibituruna e meta di fronte al decollo.
La gara si preannuncia subito veloce, valori fino a 7 metri e basi oltre 1900 rendono il gioco diverso dalle giornate precedenti. Questa meteo però ha anche delle controindicazioni: in un posto come Valadares: potenti termiche sotto ai cumuli molto alti generano vaste aree di discendenza altrettanto forte, se si salta la termica si deve poi avere la quota necessaria a raggiungere la successiva con planate davvero terribili. Quelli che oggi finiscono la gara anzitempo in condizioni così generose lo hanno sperimentato nella maniera peggiore.
Tornando verso sud dalla seconda boa, la differenza la fa riuscire a saltare sopra al decollo agganciando subito le termiche più potenti, prendendo un notevole vantaggio su chi deve tirarsi su da basso. Poi si va veloci fino all'ultima boa e di ritorno, in condizioni sempre generose.
L'ultima difficoltà è il cilindro della fine sessione velocità, che come già visto in altre prove cade proprio sulle colline più alte in zona decollo. Si deve partire sicuri di sorvolarle, altrimenti si rimane bassi cercando di salire per riuscire a fermare il proprio tempo. Non solo, può anche succedere che si rimanga impantanati nella stabilità dei bassi strati senza proprio più riuscire a risollevarsi. Purtroppo anche Alberto e Aaron fanno questo errore perdendo molte posizioni, mentre Luca addirittura non riuscirà a chiudere.
Come previsto, la media dei primi superi i 30 Km/h. Primo a meta il brasiliano Samuel Nascimento, che da cronista si è inventato un percorso alternativo che ha pagato. Dei nostri, Franz in una ottima nona posizione, davanti a Christian e Aaron, con Joachim nei 20.
Nicole ancora seconda dietro alla francese Laurie Genovese, a meno di 10 minuti dai primi. Come nazione siamo andati abbastanza bene ma poteva andare molto molto meglio.
Aaron continua a guidare la classifica generale, come Nicole nella femminile. L'Italia è quarta dietro a Francia, Svizzera e Brasile, che gioca in casa ma rimane abbondantemente alla nostra portata.
Domani ricaricheremo tutti le batterie e ci presenteremo freschi per le prossime quattro prove a concludere questo evento.
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PWC Superfinal 2016 - Task 5

Come già detto nelle puntate precedenti, per qualche giorno la meteo dovrebbe andare migliorando per effetto dell'innalzamento della pressione collegato all'allontanamento della linea di convergenza intertropicale.
In decollo però il cielo si presenta molto coperto, i cumuli già invadono buona parte del cielo creando molta ombra, e ci si aspetta il passaggio di cirrostrati.
La prova disegnata è senza dubbio una delle più interessanti volate qui a Valadares: dopo lo start in zona decollo, ci si spinge verso est una quarantina di Km raggiungendo zone assolutamente selvagge dove nessuno di noi si era mai spinto prima, per poi tornare verso sud-ovest al passo tra Don Cavati e Enegeneiro Caldas, con meta in quest'ultima. 95 Km sorvolando il nulla.
Fin dall'inizio le condizioni risultano molto meno generose di quello che si sperava, il gruppo si trova spesso basso alla fine delle transizioni, e qui subentra la capacità di sopravvivere aspettando il ciclo giusto. Raggiungere la prima boa sarà lento e complicato. Chi gira la boa e aggancia, prende un notevole vantaggio anche perché un varco tra i cirri permette di cambiare marcia e accelerare notevolmente. Si fa davvero fatica a salire da quote basse e chi non vi riesce sperimenterà probabilmente il recupero più lungo e avventuroso della propria carriera. Alcuni piloti rientreranno solo a notte fonda. Il sole non dura molto perché di nuovo dopo un'ora le condizioni si spengono nell'ombra, e di nuovo chi capisce e tira il freno riuscirà a rimanere alto e passare questa difficoltà senza attardarsi. L'ultima parte nella convergenza della serra di Engeneiro Caldas è molto potente sopra una certa quota con i piloti che arriveranno altissimi, mentre sotto si viene schiacciati a terra in discendenza.
Prova agrodolce per la squadra italiana, con Aaron che taglia la linea davanti a tutti, Nicole che si piazza molto bene nel primo gruppo, seconda dietro alla polacca Claudia Bulgakov, ma con Luca corto a meta insieme a Michele e anche Joachim che rimane lungo il percorso.
Aaron guida la classifica generale come Nicole nella femminile, ma la squadra italiana accusa il colpo. Speriamo in meglio per le prossime task. La gara è ancora lunga, e la meteo sembra promettere ancora molto da raccontare.
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lunedì 23 gennaio 2017

PWC Superfinal 2016 - Task 4





La linea di convergenza intertropicale, che regola il clima del Sud America, si sta lentamente allontanando verso nord, e questo significa che nei prossimi giorni avremo meteo in miglioramento, venti più deboli e alta pressione.
Oggi ancora ci svegliamo con il cielo coperto e la base bassa, ma man mano che passano le ore la giornata si fa più interessante.
La commissione piloti ci crede molto e da una prova di 101 Km, un triangolo giù a sud oltre Engeneiro Caldas, e di ritorno a Valadares con un punto di passaggio a est.
Il vento prevalente da nord-est fa pensare ad un ritorno difficile, e invece una volta partiti abbiamo tenuto una media relativamente bassa proprio a scendere con il vento a favore, lunghe zone stabili senza cumuli hanno reso i primi 20 Km abbastanza tecnici, poi la giornata è maturata e i valori sono diventati buoni e continui, rendendo il ritorno abbastanza agevole.
L'end of speed section posto proprio in corrispondenza delle colline di Ibituruna hanno reso abbastanza tecnica anche la parte finale, con alcuni piloti bassi che hanno dovuto trovare il modo di salire per riuscire a raggiungere la linea di meta, posta nelle vicinanze del fiume.
Alla fine la task è stata veloce, 28 Km/h di media per un triangolo in pianura non è per nulla male.
Vince la task meritatamente il francese Maxime Pinot, secondi a parimerito  i nostri Aaron e Luca che hanno volato alla grande anche questa prova. Joachim undicesimo e Christian nei 20. Nicole si piazza quarta delle donne e l'Italia è seconda di giornata dietro allo squadrone francese, presente con ben 44 piloti.
Dopo 4 prove valide si comincia a delineare anche la classifica generale, che vede in testa lo svizzero Stefan Wyss, già vincitore della scorsa Superfinale, ma al secondo posto troviamo Aaron e al quarto Luca. Nicole è in testa alla classifica femminile, mentre l'Italia è terza dietro a Francia e Svizzera.
La gara comunque è appena iniziata, tutti i giochi sono ancora aperti.
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sabato 21 gennaio 2017

PWC Superfinal 2016 - Task 3

Appena svegli guardando fuori dalle finestre era difficile essere ottimisti: copertura totale, cielo grigio molto basso.
Saliamo in decollo e lentamente la situazione migliora, verso mezzogiorno si vede addirittura il sole.
Si decide per una kast di 83 Km che sembra molto ottimista, anche perché interessa la zona nord-ovest dell'area di volo, notoriamente la più ostica. Inoltre, il tema di gara è disegnato in maniera tale da obbligare i piloti a rimontare il vento per posizionarsi nel punto migliore del cilindro di start, quindi praticamente tutti i piloti decollano subito e si tuffano in una corsa contro il tempo ancora prima che la vera gara abbia inizio. Le condizioni sembrano meglio del previsto, si incontrano facilmente buoni valori anche nel piano privo di cumuli e quindi si diventa più ottimisti. All'apertura dello start gli italiani sono praticamente tutti nel punto migliore dello start, per cui si parte con i migliori presupposti. Due termiche e dei 22 Km da coprire per arrivare alla prima boa ne rimangono 8. A questo punto, però, avviene quello che non ti aspetti più: sopraggiunti alle prime colline, con il piano quindi ormai alle spalle, il groppone di testa si infila in una conca al sole che al contrario di ogni più ovvia considerazione, sembra del tutto prima di qualunque attività termica. Viene esplorata in ogni suo anfratto ma alla fine del gruppo di testa ne usciranno in volo solo una decina.
E, di nuovo contro ogni aspettativa, da dietro sopraggiungono coloro che hanno scelto o sono stati obbligati a seguire il fiume, e riescono a salire abbastanza facilmente.
Degli italiani solo Joachim e Aaron sono ancora in volo, e in 3 ore e sedici minuti Joachim riesce a vincere questa prova molto difficile. Aaron finisce in quinta posizione. Complimenti quindi a Joachim per una grande vittoria di prova in una Superfinale!
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Anche per domani le previsioni sono incerte, vedremo come evolve la giornata.

venerdì 20 gennaio 2017

PWC Superfinal 2016 - Task 2

Oggi la giornata si preannunciava come un "clasico" valadarense: base intorno ai 1500 metri, vento debole da nord, copertura abbastanza sviluppata.
La prova è di 86 Km, con un tiro iniziale di 30 Km verso est in zone finora inesplorate, per poi tornare verso il fiume e arrivo a meta sul passo tra Engeneiro Caldas e Don Cavati.
Il cielo carica molto e sembra che debba scaricare da un momento all'altro, ma poi dopo lo start pian piano si asciuga. Raggiungere la prima boa col vento al traverso è abbastanza complicato, come si preannunciava. In tante prove disputate a Valadares non ci eravamo mai spinti cosi interni verso le montagne a est, i panorami sono davvero selvaggi e inusuali per gli europei.
I gruppi continuano a raggrupparsi e a disgregarsi in base a chi e dove aggancia il valore migliore. Finalmente si gira la prima boa e il primo gruppo abbastanza numeroso si butta a favore di vento verso la seconda boa e di ritorno verso la civiltà.
Attraversare la valle di Engeneiro Caldas sarà la parte più complicata, la zona è molto stabile e priva di cumuli, i cicli termici sono abbastanza radi e in molti atterrano in questa pianura.
Chi passa poi raggiunge abbastanza agevolmente la seconda boa ma è sempre difficile trovare valori buoni di termica, i cumuli si sono diradati e chi riesce a centrare un buon ciclo guadagna molte posizioni.
Tre svizzeri partono da soli sotto al gruppo e prendono vantaggio che non sarà più recuperabile. Chiudono con 10 minuti di vantaggio sul gruppo che in una Coppa del Mondo di parapendio è una vita.
Dietro infatti Alberto Vitale e Luca Donini tirano all'ultimo sangue convinti di essere i primi. Finiranno comunque davanti al gruppo. Purtroppo alla festa non può partecipare Joachim che arriva corto di pochi metri sulla linea.
Più di 80 piloti a meta anche oggi, gli italiani si sono piazzati terzi come nazione, con Luca in quarta posizione e Alberto settimo, per cui direi una buona giornata.
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Per domani si prevede una giornata più debole e generalmente di qualità inferiore, ma come sempre le previsioni qui non sono particolarmente attendibili.

giovedì 19 gennaio 2017

PWC Superfinal 2016 - Task 1

Per la prima prova della Superfinale di Coppa del Mondo, Valadares offre tempo instabile e vento piuttosto sostenuto dai quadranti settentrionali fin dal mattino.
Viene disegnata una task di 80 Km, che dopo lo start in direzione del fiume scende zigzagando fino alla meta a Don Cavati.
Prima della partenza della gara in decollo arrivano due scrosci d'acqua abbastanza consistenti, il secondo dei quali con i piloti già in volo e che rischia di metterne a terra davvero molti. Il suolo bagnato smorza parecchio le condizioni e riuscire a lasciarsi alle spalle Ibituruna diventa abbastanza complesso. Si finisce bassi a rimontare il vento per poi buttarsi verso est. Le condizioni vanno poi migliorando e i valori delle ascendenze finalmente cominciano a farsi sentire. Si corre abbastanza fino alla seconda boa dove il primo gruppo perde un po' di tempo ad agganciare e ci si ricompatta.
La boa successiva cade nella valle a est di Engeneiro Caldas, nella cui ombra molti dovranno aspettare il ciclo giusto per rifare quota. A questo punto la scelta giusta è ributtarsi verso la valle principale dove la convergenza inizia a lavorare, chi rimane a est finisce nel vento fino alla fine della valle dove risulta molto complicato riuscire a fare la quota necessaria a saltare il passo che apre la strada verso Don Cavati.
Entrati nella valle di Don Cavati le condizioni sono estremamente generose e conta riuscire a tenere giù di più la pedalina.
Il primo a meta sarà il nostro Aaron Durogati, ma con i leading point diventerà terzo dietro allo svizzero Tim Bollinger e al francese Maxime Pinot. Luca Donini quarto.
Una cinquantina di piloti a meta in dieci minuti, 87 in tutto.
Nicole Fedele è terza a meta nella classifica femminile.
Per i prossimi giorni la meteo sembra promettere bene, ma come detto più volte l'attendibilità in queste aree geografiche non è paragonabile alle nostre.
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martedì 17 gennaio 2017

PWC Superfinal 2016 - Training days

Manca un giorno all'inizio ufficiale di quella che si preannuncia come una delle competizioni più importanti dell'anno.
I protagonisti ci sono tutti, il livello come al solito è al top ma la Superfinale di Coppa del Mondo ha un fascino particolare ed è molto attesa per le novità nell'ambito dei materiali e dei regolamenti che vengono presentati.
Sarà la prima conmperizione che applicherà un nuovo regolamento per il peso massimo al decollo, volto a non svantaggiare i "pesi piuma", da sempre costretti a volare con mezzi meno performanti e molto più reattivi e delicati. Tutti indipendentemente dal peso pilota potranno portare il peso in volo fino a 95 Kg, sacrificando forse la sicurezza nelle fasi di decollo e atterraggio ma aumentandola considerevolmente in aria. Era comunque necessario un compromesso, quello raggiunto sembra equilibrato, lo vedremo sul campo a partire dalla prossima settimana.
Le case costruttrici leader ci saranno tutte e tutte verosimilmente avranno qualcosa di nuovo da mostrare, con tante ambizioni.
Negli ultimi anni la situazione è rimasta abbastanza statica per quanto riguarda i materiali, ma l'introduzione del nuovo regolamento per la certificazione CCC sembra poter facilitare l'ingresso di nuovi competitor e di nuovo modello più performanti rispetto alle generazioni precedenti. Vedremo se è vero.
Oggi abbiamo fatto un giro di ricognizione, tastando il terreno ma specialmente cercando di carpire le prestazioni dei mezzi facendo un po' di transizioni. Per ora nessuno si sbilancia, sostanzialmente le prestazioni sembrano tutte molto simili ma a partire ma mercoledì sarà tutto più chiaro.
Domani avremo il Training Day ufficiale, durante il quale l'organizzazione darà una prova, alle 15 Registrazione e a seguire General Briefing e Cerimonia di Inaugurazione.