domenica 29 gennaio 2017

PWC Superfinal 2016 - Task 10 e risultati finali

Arriviamo un po' affaticati all'ultimo giorno di questa spettacolare Superficiale di Coppa del Mondo a Governador Valadares. La meteo sembra promettente, un po' ventoso ma le previsioni danno il vento da est in calo nella giornata, quindi viene data una prova di 91 Km, un triangolo a est di Ibituruna con atterraggio in città. Sulla carta nulla di particolarmente complicato, non fosse che in realtà le condizioni volgono verso una alta instabilità con vento in aumento. Alcuni momenti di tensione per i piloti che vengono letteralmente strappati dal decollo in termiche violente o alternativamente schiacciati al suolo in discendenze infinite. Localmente il vento influenzato anche dalle termiche arriva a 25 Km/h ma davanti al decollo a tratti si indietreggia verso ovest. La meteo totalmente diversa dalla previsione rende la prova molto più complicata, con due lunghi tratti con il vento molto sostenuto e contrario. Si devono rimontare le termiche senza appoggi a disposizione per cui alle volte si viene letteralmente buttati a terra dalla discendenza prima che si riesca ad entrare nel valore antistante.
L'ostacolo più grosso si incontra tornando verso Ibituruna, per riuscire ad attraversare la montagna sarà necessario fare tre volte base, pur essendo oltre 1900. Il tiro infinito verso le colline a nord di Valadares portano ad un'altra zona complicata, proprio in corrispondenza del cilindro, per poi proseguire verso est con il vento di nuovo quasi contrario a toccare il cilindro dell'ultima boa sul fiume, e poi tornare finalmente con il vento a favore verso la città.
Il francese Maxime Pinot lascia il gruppo saltando una termica nel lato controvento e riesce a mantenere il vantaggio. Chiuderà il percorso per primo in tre ore e tredici minuti, ben undici minuti davanti al grande Luca Donini secondo a meta. Finirà terzo in classifica per il calcolo dei Leading Points. Christian e Marco Busetta arrivano 5 minuti dietro nel gruppone.
Aaron arriva a meta in ritardo ma aveva a disposizione uno scarto. Anche Nicole arriva dietro alla diretta avversaria Seiko, e quindi si dovrà aspettare la classifica ufficiale per capire il risultato.

C'è poco da dire, quando in un evento di 10 giorni si arriva alla prova in doppia cifra, significa che siamo di fronte alla perfezione. Piccole sbavature nella organizzazione ci saranno sempre, ma i piloti hanno volato per trenta ore e quasi 1000 Km in ogni tipo di condizione meteo e percorso, per cui non credo ci possano essere alibi per nessuno. Le posizioni della classifica rispecchiano a mio parere i valori dimostrati durante questo evento dal livello piloti altissimo. È stata necessaria concentrazione, gestione delle energie e dello stress, tutte le cose insomma che fanno la differenza in un evento di questa durata oltre alle capacità tecniche.
Alla fine, vincitore praticamente incontrastato dell'evento è il nostro campionissimo ed eclettico Aaron Durogati, che ha dimostrato sul campo di essere il più forte.
Nicole Fedele, anch'essa leader della classifica femminile per buona parte dell'evento, finisce al secondo posto proprio all'ultima prova. Lei e la vincitrice Seiko Fukuoka se la giocavano sul filo dei punti, come spesso accade a questo livello, e l'ha spuntata la francese. Un poco di rammarico, chiaro, ma nulla da recriminare: Nicole ha condotto la propria gara in maniera quasi perfetta, e se si considera che è "solo" seconda con un trentaquattresimo posto assoluto in una Superfinale di Coppa del Mondo, si ha una idea chiara di quale livello di sfida stiamo parlando.
Nella classifica a squadre l'Italia è terza, dietro a Francia e Svizzera. Come risultati individuali, a parte Aaron e Nicole, non credo si sia ottenuto quello che si sperava all'inizio dell'evento, per qualcuno anzi è stato sicuramente deludente, ma in ogni singola prova abbiamo dimostrato il valore che possiamo mettere in campo, arrivando ad un risultato di squadra che tutto sommato meritiamo.
I nostri complimenti vanno chiaramente innanzitutto ad Aaron e Nicole, che hanno dimostrato di nuovo di essere le Leggende che sono, ma anche al resto della squadra, che sale sul gradino più basso di un podio con molti altri validi pretendenti.
Trovate le classifiche finale a questo link.

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