venerdì 24 marzo 2023

Paragliding World Cup Brasil 2023 - Castelo. Task 4.

Quarto giorno di gara e anche oggi c'è sole e cumuli che si formano già dalle prime ore della mattina grazie al sole che già alle 7:30 del mattino si staglia alto nel cielo brasiliano e resta in prossimità dello zenit sono alle 17:30 quando inizia la sua rapida discesa regalando dei tramonti brevi ma con colori molto intensi.
Sembra ci siano tutti gli elementi per un'altra bella giornata di gara, nessuno può neanche lontanamente immaginare che sarà funestata da un grave lutto. 
Viene assegnato un percorso di gara di 81km con il cilindro dello start pilon che passa a NO del decollo obbligando i piloti ad attendere l'apertura sul versante opposto della valle rispetto al decollo di Ubá, in prossimità del decollo di Appeninos e della bellissima Cachoeira de São Cristóvão.
In decollo oggi le condizioni sono inaspettatamente forti e quando ci portiamo dalla parte opposta della valle le ascendenze sono mediamente turbolente e piccole.
Facendo quota in prossimità del decollo, il giovane pilota svizzero Dan Moran entra in una forte ascendenza, l'ala cabra e nella successiva picchiata sembra che non faccia nulla per rallentare l'ala come ci si aspetterebbe. Il parapendio quindi chiude quasi interamente il bordo d'attacco e quando il pilota con il peso ridà carico all'ala, questa parte in una progressiva autorotazione, tutto ciò senza che Dan provi a frenare la vela fin tanto che l'acceleratore centrifuga era modesta né tantomeno lanciare l'emergenza quando l'autorotazione ha iniziato ad aumentare di velocità. Nessuna reazione.
Perdendo quota il pilota ha iniziato a sbattere ripetutamente contro la liscia falesia di granito che si trova in prossimità del decollo, senza che la vela potesse restare impigliata in una sporgenza o su un arbusto. È precipitato fino al suolo nella fitta vegetazione tropicale che si trova ai piedi della formazione granitica.
Questo è quanto hanno riportato alcuni piloti che hanno visto in diretta la dinamica della fatalità. 
Si ipotizza pertanto un malore avvenuto prima dell'inizio della serie di eventi che ne hanno causato l'impatto con la roccia. Sarà fatta una autopsia che forse potrà aiutare a comprendere le cause del decesso.
Sicuramente le alte temperature e l'attesa per decollare sotto il sole cocente sono elementi che stanno provando tutti i piloti, persino quelle più allenati ermeticamente chiusi dentro il Submarine. Anche quando si va in volo le cose non migliorano di molto perché è come stare un una serra chiusa sotto il sole estivo. Per rendere l'idea delle temperature che si raggiungono all'interno dell'imbrago, molti piloti stanno avendo problemi con gli strumenti ed gli smartphone che vanno in autoprotezione e si bloccano per l'elevata temperature raggiunta.
A 35 anni Dan lascia questo mondo facendo quello che amava, questa è la triste consolazione per coloro che piangono la sua prematura scomparsa.
La task non viene comunque fermata perché il direttore di gara valuta che fermarla avrebbe complicato le operazioni di search and rescue in quanti i piloti si trovano ancora in prossimità del decollo dove sarebbero dovuti passare dopo lo start rendendo impossibile l'arrivo dell'elicottero. Sicuramente una scelta difficile ma calcolando il tempo di arrivo del velivolo di soccorso da Vitória, capitale dello stato di Espírito Santo, viene valutato che i piloti avrebbero già lasciato l'area consentendo l'arrivo in sicurezza dell'elicottero.
Purtroppo non è stato l'unico incidente della giornata, due piloti in fase di decollo si sono scontrati a causa della chiusura dell'ala di uno dei due e sono finiti contro pendio appena sotto il decollo ma, per fortuna, senza alcuna conseguenza.
Raccontare quindi dello svolgimento della task è irrilevante anche se tutti gli italiani hanno volato alla grande, sempre nel primo gruppo dall'inizio alla fine della prova.
Chiude per primo il pilota brasiliano Rafael Barros che con uno sparuto gruppo prende un rischio lasciando l'ultima termica ben prima di avere la quota sufficiente per raggiungere la ESS confidenti di trovare qualcosa lungo la via. In questo caso la fortuna ha aiutato la loro l'audacia.
Primo degli italiani Federico a 43'' dal primo, confermandosi in un eccezionale stato di forma e di avere una particolare predilezione per il posto che ormai conosce bene dopo due gare consecutive disputate qui. A seguire io a 66'', poi Alberto, Alfio, Giuliano che, pur arrivando a soli 1'24'' dal primo, è 50°. Chiude Silvia a poco più di 5'.

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