martedì 28 marzo 2023

Paragliding World Cup Brasil 2023 - Castelo. Task 6.

Siamo giunti all'ultimo giorno di gara.
La classifica generale vede primo Honorin Hamard, seguito Baptiste Lambert, entrambi con un buon vantaggio sugli inseguitori. Federico B. Manzone è terzo ma braccato a poca distanza di punti.
Alle 7:45 siamo già in navetta in direzione del decollo. Salendo si vede chiaramente che l'aria nei bassi strati è più stabile degli altri giorni e non vi sono cumuli.
L'esperimento del giorno prima di fissare un senso di rotazione per l'intera durata della task, nonostante la diffidenza pregiudiziale di molti piloti, sembra abbia funzionato e verrà utilizzato anche per oggi con senso di rotazione a sinistra, un po' per uno non fa male a nessuno.
Nonostante sia l'ultimo giorno di gara la direzione di gara non di risparmia e assegna un percorso di 86km.
Lo start è un grande cilindro con centro a NE del decollo che lascia diverse opzioni per posizionarsi in attesa della sua apertura. Si può rimanere in prossimità del decollo dove le ascendenze sono assicurate oppure spostarsi più a Nord e cercare di agganciare Forno Grande, un maestoso rilievo, il più alto della zona con i suoi 2039m ASL, sulla cui sommità ci sono già dei cumuli con bassi più alte della cima, intorno ai 2200m.
Tuttavia Forno Grande dista circa 10km dal decollo così, chi decide per questa opzione, ben un'ora e mezza prima dell'apertura dello start, fissata alla 12:15, è già in volo.
Dopo lo start si procede ancora verso NE su un altopiano in quota coperto da una rigogliosa vegetazione ma povero di atterraggi. Poi si torna indietro verso la città di Castelo e si prosegue lungo la linea di rilievi che in direzione O porta, dopo ben 28 km, alla città di Estrela do Norte dove c'è il secondo turn point. Sempre seguendo la linea dei rilievi si procede ancora per 20 km in direzione SO per l'intima boa, su una zona di basse colline che delimitano il corso del Rio Norte. Da qui inizia l'ultimo lungo traverso di 26km che porta alla End of Speed Section in prossimità di Castelo con goal a 2km di distanza dal fine tempo.
Tutto il team Italia sceglie di provare a raggiungere Forno Grande, chi come me per provare a vincere la task, chi per controllare i diretti avversari che hanno fatto questa scelta.
Le condizioni sono davvero generose e senza grossi problemi ci ritroviamo in una sessantina ad attendere l'apertura dello start a quasi 2300m, con vista sulla splendida Pedra Azul, uno spettacolo.
Alle 12:15 partiamo in direzione NE per entrare nel cilindro dello start e procedere altri 7km a full speed, surfando sotto la base dei cumuli senza perdere quota. Tutto il team Italia è nelle primissime posizioni. Fatta la boa torniamo verso Forno Grande ma siamo sotto la cresta quindi dobbiamo decidere su quale versante appoggiarci. Scegliamo il versante N.

Davanti c'è un pilota locale che prova subito a scappare e subito dietro Federico ed io che talloniamo Honorin che con la sua vela plana sempre in po' meglio di tutti.
Sullo spigolo del costine troviamo un buon valore e facciamo quota mente osserviamo il fuggitivo che, avanzando verso la valle di Castelo, perde molta quota. 
Arrivati a circa 1900m partiamo all'inseguimento con un occhio al fuggitivo per cercare di capire se attraversa zone portanti e l'atro alle barbule che si formano lungo la traiettoria.
In prossimità della boa di Estrela do Norte ci dividiamo in due gruppetti di circa 10 piloti ciascuno, c'è già stata una buona selezione. Tuttavia la zona in cui si trova la boa oggi è avara di ascendenze, pertanto perdiamo del tempo per cercare di salire, così ci raggiungono altri piloti che si erano attardati.
Non appena riusciamo ad appoggiarci al costone di Pedra do Cabrito, troviamo finalmente un buon valore che ci permette di fare quota e riprendere la corsa verso la prossima boa.
Qualche chilometro prima del cilindro c'è un massiccio di 1430m, Pico da Caveira d'Antas, sovrastato da un bel comulo segno di una buona ascendenza, così puntiamo su di esso per fare base cumulo intorno ai 1800m e proseguire verso la boa.
Toccato il cilindro iniziamo il rientro verso Castelo passando nuovamente sotto il cumulo che pochi minuti prima ci ha permesso di fare quota ma, probabilmente per la sua grande estensione che nasconde dal sole i pendii sottostanti, adesso non lavora più.
Io mi trovo tra i primi 5 e subito dietro c'è tutta la pattuglia italiana. Honorin sceglie di tenere il versante N della montagna che è in ombra. Io ho la quota per poter attendere ancora un attimo prima di decidere se stare a N o a S dove c'è più sole ma ci si deve allontanare dalla traiettoria ottimizzata. Vedo i primi 4 davanti a me proseguire con Honorin che fa come una gallina con i pulcini che la seguono ovunque. Benché si siano ormai appoggiati al costone, non c'è il benché minimo segno di ascendenza così viro a destra verso S dove qualche pilota più basso si è già diretto.
Continuiamo a scendere senza trovare ascendenze e siano costretti a virare di 180° rispetto alla End of Speed Section per aggirare un costone e raggiungere i primi pendii assolati.
Fortunatamente la scelta paga e appena arrivati al sole con Alfio troviamo una poderosa termica che ci permette di fare una buona quota per proseguire senza troppi timori.
Perdiamo di vista il gruppo che ha scelto il versante nord e pensiamo che si siano piantati nell'ombra senza riuscire a salire. Tra di loro c'è Federico che, dovendo pensare alla classifica e agli avversari diretti, ha seguito Honorin.
Ci separano ormai solo 15km dal fine tempo ma non abbiamo ancora la quota per planare in efficienza verso il goal e, tra l'altro, abbiamo una componente di vento contrario. Procediamo quindi puntando dei rilievi che solitamente rapprentano dei buoni punti di innesco. Su di uno di essi vediamo un B12 che sta girando in termica e sopra di lui ci sono delle barbule. È Stephan Morgenthaler che dalla boa precedente ha correttamente scelto di puntare subito al sole invece di tornare sotto il cumulo che non stava più lavorando come prima.
Con due X-one del team Niviuk arriviamo a full speed per primi sotto Morgenthaler ma purtroppo non troviamo alcuna ascendenza, così siamo costretti ad alzare il piede ed entrare in modalità "trova una termica altrimenti buchi". Poco più avanti troviamo da salire ma non un buon valore come quello trovato dal pilota svizzero e, per giunta, chi ci seguiva ci ha quasi raggiunti con più quota. Così lasciamo la termica e proseguiamo ancora avanti in cerca di un valore migliore che fortunatamente arriva.
Entriamo in una zona portante che ci permette di fare quota procedendo verso il cilindro senza quasi girare ma facendo delle S.
Quando leggo che l'efficienza richiesta al goal è 11 parto con qualche altro pilota intravedendo in lontananza Morghentaler e pochi altri piloti.
Nonostante ci sia del vento contrario l'arrivo è tutto il salita.
Chiude per primo Stephan Morgenthaler che dopo una gara sotto tono, ancora una volta dimostra di cosa sia capace arrivando con 3 min di anticipo rispetto al secondo. Io chiudo il sesta posizione e a seguire Alfio 9°, Alberto 17° e Giuliano 21°, un po' staccati Federico 45°, che si è ritrovato, suo malgrado, nel gruppo sbagliato, e Silvia 79°.
Cosa da non credere è che Honorin, benché avesse fatto una scelta errata, continuando nella zona in ombra, chiude comunque in goal tra i primi e grazie al 100% dei leading point che ha accumulato nella prova, si classifica in seconda posizione, mentre coloro che lo hanno seguito o hanno bucato o somo arrivati con molto ritardo. Sembra quasi che, qualsiasi cosa egli faccia, anche prendendosi molti rischi, gli vada sempre bene e le due vittorie di task, i tre secondi posti e un solo buco ne sono una chiara prova. Con questo stato di forma e costanza è semplicemente imbattibile.
La mia amarezza per essere stato sempre tra i primi per l'intera task, provando senza riuscirci a vincerla, è nulla in confronto a quella di Federico che, arrivando in ritardo a meta, viene scalzato dal podio per solo 0,2 punti da Alex Shalbert che con Hamard e Lambert compongono il podio della classifica finale della gara.
Avere un punteggio che viene espresso in millesimi e che viene approssimato al decimo di punto, con dei GPS che hanno la precisione della decina di metri, campionamento della posizione di un punto per secondo e dei mezzi che viaggiano tra 30 ed i 70km/h penso sia del tutto incongruente sotto un profilo scientifico oltre che essere una mia personale convinzione. 
Ai seguenti link potete trovare:

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