sabato 17 dicembre 2022

Paragliding World Cup Superfinal 2022. Valle de Bravo - Messico. Task 9.

Nono e penultimo giorno di gara.
Oggi le previsioni danno più alta pressione con una maggior stabilità e possibilità di qualche cirro di passaggio da Nord nel pomeriggio.
Il task comettee assegna un percorso di gara di 101km con start davanti a Los Tres Reyes per evitare di far stazionare I piloti tra Peñon e G-spot, zona che tante vittime ha mietuto nel corso della gara, una prima parte a SO del decollo verso la città si Villa Luvianos, su un altopiano a forma di caldera delimitato a Nord da due linee di colline molto generose, per poi spostarsi verso Nord dove il terreno sale molto e il fondovalle è tra i 2800m e i 3000m, per andare a toccare il cilindro della boa più a Nord data sino ad oggi. Poi si rientra verso il decollo per il fine tempo con un grande cilindro il cui punto più vicino è in un sottovento e planata finale al lago.

Nonostante il tentativo di tenere lontani i piloti dalla bottega del fabbro che dimora tra Peñon e G-spot, quello è un passaggio pressoché obbligato per fare quota. Oggi la prima vittima del maniscalco che picchia duro è stato Brett Halzet per fortuna senza conseguenze fisiche che non sarà, come ormai consueto, l'unico della giornata.
Alle 12:26 si parte tutti a circa 2700m verso il cilindro dello start che dista qualche chilometro verso sud.
Entrati nel cilindro dello start si prosegue verso La Pila, un rilievo piramidale con alle pendici un laghetto artificiale dove vengono riversati i residui dell'attività mineraria. Ci è stato consigliato vivamente di stare lontano dal quel laghetto dai colori vivaci.
In prossimità di La Pila troviamo la sua poderosa ascendenza e fatto quasi il pieno di quota si parte verso Villa Luvianos. Smarcata la boa si vira si 180 per tornare su La Pila e fare la quota necessaria per riattaccare in sicurezza le falesie de Los Tres Reyes. 
Con un buon aggancio su La Pila riesco a raggiungere la cima della termica con pochi altri piloti (se il mio E3 a full speed ha qualche chilometro orario in meno di velocità rispetto ad altri E3 e X-One, con l'attuale assetto in termica sale come i migliori).
Riuscire a salire meglio di molti è un vantaggio per togliersi dai guai quando si è in 100 a girare la stessa termica con più centri e tutti fanno a sportellate per stare nella massima ascendenza.
Partiamo quindi per l'aggancio delle falesie per poi passare sull'altopiano retrostante dove parte la zona di convergenza. Purtroppo la stabilità non consente la formazione di cumuli quindi non è facile trovarla.
Mentre facciamo quota e ci lasciamo scarrocciare verso Nord vediamo un gruppetto più basso che è andato ad agganciare un "bombolone" sullo spigolo più a Ovest. Il tempo di arrivarci sono già sopra di noi.
Facciamo quota fino a circa 3100m e partiamo per la zona si convergenza che è meno generosa del solito.
Procedendo verso il passo a Nord ci apriamo molto per saggiare meglio l'aria e cercare le migliori ascendenze ma non riusciamo a fare molta quota.
Procedendo verso Nord è Maxime Pinot che prende sempre l'iniziativa e va a cercare termica. In questa gara ha dimostrato in piu occasioni di avere una marcia in più rispetto a tutti. Purtroppo la stabilità non permette di salire a sufficienza e si passa di rilievo in rilievo sfiorando i pini alti 30m. In queste condizioni è facile trovarsi in sottovento a qualche cresta.
Arrivati a circa 3km dalla boa finalmente troviamo una buona ascendenza che ci permette di fare 3600m e buttarci letteralmente dietro alla cresta per andare ad agganciare un riccione dove qualcuno sta già girando termica basso.
Arrivati sulle falesie la termica è ciclica e bisogna pazientare prima che riparta mente i primi sono appena partiti per la boa. 
Partito finalmente il ciclo saliamo a 3700m quando Pinot rientra dalla boa che dista 1,6km. Quindi abbiamo circa 3km di svantaggio. Partiamo per la boa, qualcuno prova ad avventurarsi nel sottovento ma senza grosso successo, pertanto facciamo dietro front per andare a ritrovare la termica che avevamo appena lasciato. Purtroppo siamo di nuovo fuori ciclo e non si sale ancora. Un gruppetto parte a 3400m in direzione SO verso i rilievi del Santuario della Mariposa Monarca, qualcuno altro punta a Sud per cercare di scollinare una cresta che poi scende giù verso il fondovalle.
Avrà la meglio il secondo, infatti coloro che riescono a scollinare trovano termica per poter fare quota ed andare verso l'ultima boa.
Il mio gruppo riesce a rimontare il sopravvento dei rilievi ma si riesce a fatica a fare dinamica sugli alberi e scaglionati finiamo tutti per terra.
Purtroppo, nei vari sottovento che bisogna rimontare a full speed per procedere, Yael Margelisch ha una chiusura e non avendo quota per recuperare la vela o lanciare l'emergenza finisce per terra fratturandosi una vertebra.
Fatta l'ultima boa i superstiti procedono verso il versante sottovento del decollo per tagliare il fine tempo. Primo con 15 min di vantaggio sul gruppo degli inseguitori, tra cui fanno bene Marco B., Aaron, Federico, Denis e Christian, è Maxime Pinot.
Stante la necessità di fare intervenire i soccorsi con elicottero la task è stata stoppata.
Dopo 9 task hanno dovuto lasciare la competizione circa 15 piloti a causa di incidenti con conseguenze fisiche o con danneggiamento dell'attrezzatura.

Ai seguenti link potete trovare:
- live tracking per seguire la gara in diretta. 


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