lunedì 19 dicembre 2022

Paragliding World Cup Superfinal 2022. Valle de Bravo - Messico. Task 10.

Siamo giunti all'ultimo giorno di gara.
Oggi sarà la decima task, a mia memoria mai la meteo aveva concesso di disputare tutte le dieci prove previste per una super finale. Valle de Bravo si conferma uno dei siti di volo con la più alta volabità al mondo.
Tuttavia, questa gara sarà ricordata sia per le 10 task valide che per i numerosi incidenti che non si vedevano da tempo.
Per oggi il task comettee, più volte criticato per alcune scelte discutibili dei percorsi di gara e del cilindro della End of Speed Section, assegna una task di 74km. 
Il cilindro dello start è molto ampio e lascia la possibilità di scegliere se posizionarsi sul classico G-spot, su Los Tres Reyes oppure avventurarsi sulle colline a SE. Poi di procede in direzione SO verso la linea di colline che delimita a Nord della caldera di Luvianos, smarcata la boa si vira verso est dove a 18km in prossimità dei rilievi più alti si trova la seconda boa.
Da questo punto ci sono due possibilità per andare verso la terza boa che è un grande cilindro di 47km posizionato a Nord: si può andare lungo la traiettoria ottimizzata in direzione Nord percorrendo 22km ovvero rientrare a NO verso il decollo agganciare la zona di confluenza e poi andare in boa.
La prima scelta è più corta ma prevede l'attraversamento di zone poco atterrabili, mentre la seconda, più lunga, ha il vantaggio di essere più sicura sia per l'abbondanza di termiche che per gli eventuali atterraggi.
Arrivati alla terza boa è quasi fatta perché si è nella zona di convergenza e andare a segnare il fine tempo a 11km si prospetta senza particolari problemi. Per convalidare il tempo è poi necessario rifare quota per planare per circa 7km sino al goal che è posizionato sul decollo di Valle de Bravo con vista lago.
Dopo il decollo si va come di consueto sul G-spot a fare il pieno di quota. Qualcuno ci arriva facendo tappa al Peñon, altri fanno il giro della conca dietro il Peñon passando sulla sella, in sottovento, che lo congiunge con il G-spot. Alla fine ci troviamo a 3100m benché in decollo avessero detto di quote intorno ai 3500m.
Con queste quote, se si parte dal G-spot per andare verso lo Start Pilon, si rischia di finire nel sottovento delle colline se non si trova qualcosa per salire prima. Andare a Los Tres Reyes non migliorerebbe la situazione quindi l'unica soluzione che resta è quella di spostarsi sulla parte Est del cilindro dello start. Ci sono tanti chilometri da percorrere quindi, quando ancora manca un'ora all'apertura dello start, la gara per riuscire ad arrivare a posizionarsi al meglio per la partenza è già iniziata.
Nel procedere verso est non si trovano ascendenze e quindi puntiamo al sopravvento di una linea di colline che porta sul bordo del cilindro. Ci arriviamo bassi e per uscire dal cilindro bisogna superare una sella che da su una ampia vallata che sembra già attiva come evidenziano i cumuletti che si formano.
Il pendio delle colline sembra portare e la maggior parte riesce a saltare la sella e trovare subito una generosa termica che permette di poter respirare nuovamente. Qualcun'altro, non riuscendo a scavalcare, resta nel sottovento.
Giusto a pochi minuti dall'apertura dello start ci troviamo a base cumulo sul bordo del cilindro. Non siamo in moltissimi quindi qualcuno sarà rimasto indietro o sul G-spot.
Alle 12:45 si parte a full speed verso la prima boa. Una lunga planata di più di 8km verso Ovest. Lungo il percorso troviamo una buona ascendenza, il gruppo si ferma a girare mentre Marco L. ed io proseguiamo confidando nelle colline e nella piana di Luvianos.
Alla boa Marco ed io ci troviamo più bassi del gruppo che ha trovato una linea migliore. 
Fatta la boa si torna indietro pressoché sullo stesso percorso per andare ad agganciare nuovamente le colline e poi saltare verso la seconda boa. Qui il gruppo si apre e si fanno linee molto diverse su un'area boscosa molto isolata. Dal live vedo che Marco B. e Giuliano, con un gruppetto, sono partiti ma più bassi sulla zona collinare vedendo davanti a loro Tim Bollinger impennarsi con la vela.
Purtroppo per loro molti finiranno per atterrare, quello che sembrava un termicone erasolo una bolla. Tra i malcapitati, Marco B. mentre Giuliano riesce a salvarsi. Io con Marco L. ci ritroviamo su una linea migliore che ci permette di riagganciare il gruppo di testa che sta facendo quota.
Il gruppo si è ricompattato, c'è anche Joachim, Denis, Aaron e Christian. Fatta quota partiamo per la boa che smarchiamo alti.
Dopodiché si vira verso Nord verso la zona del campo di gara che risale di quota verso il passo che poi porta alla zona di convergenza.
Pinot e Quintanilha sono i primi a partire, io li seguo a ruota. Dopo qualche chilometro in una buca troviamo una termica, non generosissima che ci permette di guadagnare della quota. Adesso c'è da scegliere se andare lungo la traiettoria ottimizzata o puntare verso il decollo a 90° rispetto alla boa.
Marco L. ed io scegliamo la "direttissima" con Pinot ed Hamard confortati dalla presenza di una striscia di cumuli lungo il percorso. Joachim,  Denis e Lambert scelgono la strada più lunga ma sicura.
Procedendo verso il passo nonostante i cumuli non troviamo mai buone ascendenze.
Pinot pur di riuscire a trovare una buona termica si porta su una valletta alberata senza atterraggi se non sulle chiome degli alberi. Noi più alti cerchiamo più a est e Quintanilha tenta a più a Ovest. Nessuno però riesce a trovare una termica buona se non proprio quando raggiungiamo il passo.
Qui mente facciamo quota riusciamo a vedere l'altro gruppo che ha già agganciato la convergenza e sta andando in direzione della boa. Nonostante il loro percorso fosse più lungo hanno trovato migliori ascendenze e sono stati più veloci, noi siamo stati invece illusi dai cumuli che non hanno aspirato come speravamo.
Fatta base cumulo partiamo anche noi verso l'ultima boa. Da qui in poi si va a tutta senza più girare ma surfando sulle ascendenze cercando di tenere la vela aperta sopra la testa. Qualcuno parte senza aver raggiunto la quota dove si beneficia maggiormente dell'aria portante della convergenza e sarà costretto ad atterrare, tra questi Martin Jovanosky che poi racconterà di aver dovuto comminare per due ore prima di raggiungere una strada e Aaron. Quando incrociamo il primo gruppo abbiamo ancora 1,2 km dalla boa quindi abbiamo un ritardo di circa 5 minuti. Fatta anche noi la boa siamo ancora alti e spingiamo tutto per poter cercare di recuperare qualcosa nella speranza che i primi si piantino su San Augustin per fare la quota necessaria ad andare a tagliare il fine tempo tra il Cerro Gordo e El Capulin.
Il primo a tagliare il cilindro del fine tempo è Baptiste Lambert seguito da Joachim che chiude la gara con la sua migliore prestazione di task, poi al quinto posto Denis. Nel secondo gruppo, che arriva con circa 5 minuti di ritardo, ci sono Marco L. 32° ed io 36°. Più staccati Giuliano e Federico. Non chiudono il percorso Aaron, Christian e Marco B..

Si chiude così questa finale di coppa del mondo, con la vittoria di Honorin Hamard. Con lui sul podio Philippe Haag e Baptiste Lambert che con l'ultima task scalza dal podio Maxime Pinot che ha comunque impressionato per intraprendenza e doti tecniche.
Per noi, questa è stata una gara avara di risultati, unici nei primi 15,  Joachim che chiude 9° e Denis 11°. In compenso, tutti tornano a casa interi visti i numerosi incidenti e con un bagaglio di esperienze impagabile che porterà sicuramente i suoi frutti nella prossima stagione.
Il nostro team leader dovrà lavorare duro per tirar fuori il meglio dai quattro che tra pochi mesi parteciperanno al Campionato Mondiale.

Ai seguenti link potete trovare:
- replay 3D della task.

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