giovedì 14 agosto 2025

Paragliding World Cup 2025. Krushevo, North Macedonia. Task 5.

La giornata sembra promettere della stabilità in basso e viene assegnato un tema di gara di circa 84km.
Il grande cilindro dello start pilon taglia da NE a SO il pendio del decollo, la prima boa è dalla parte opposta della valle verso SE. Poi bisogna spingersi a sud per circa 30km per poi tornare verso ovest con cilindro in uscita, nuovamente a est per poi andare in goal in direzione ovest.
Il tema di gara realizzato con cilindri molto grandi permette di scegliere le traiettorie in relazione alla meteo, considerando cumuli e direzione del vento.
Appena in volo si percepisce che la giornata è più stabile del previsto e si fatica a salire. Una mina consente ad un nutrito gruppo di superare il tappo di inversione e salire velocemente oltre i 3000m, tenendo sempre a mente il limite di quota fissato poco più in alto.
Altri non riescono a sfruttare il ciclo buono e restano più bassi.
Alle 1315 si parte verso la prima boa ma prima si iniziare la lunga traversata della piana in molti si spostano verso sud lungo la cresta sfruttando la brezza che ha iniziato a soffiare da ovest, nel gruppo ci sono quasi tutti i nostri. Altri puntano direttamente verso est ma finiscono subito bassi in piana tra questi Alberto.
Il gruppo che ha scelto di rimanere sulle creste sembra avere vantaggio, infatti raggiunge i fuggitivi in prossimità del ferro di cavallo con molta piu quota. Hamard prova subito a scappare davanti andando più volte ben al di sotto dei 1000m di quota. Sembra essere la sua giornata perché trova sempre ascendenza per rifare quota nonostante sia, in pratica, solo lungo una traiettoria ottimizzata molto più a sud di tutto il resto del primo gruppo dove ci sono Joachim, Gianni e Tommaso. Marco e Matteo hanno scelto una rotta piu a nord e si trovano indietro con Federico alle loro spalle.
Fatta la boa, prima di iniziare la lunga discesa verso sud in piana si fa quota cercando di sfruttare al massimo la termica che è molto scarrocciata dal vento da sud particolarmente sostenuto.
Joachim parte con poco meno di 1800m insieme a Tommaso e Gianni, mentre Hamard si ferma ancora e riesce a fare 100m in più che si riveleranno decisivi.
Alberto arriva basso sotto la termica e quando il gruppo parte si trova a circa 1100m. Matteo avendo tenuto una traiettoria molto a nord rimontando il vento verso la zona di ascendenza atterra.
Mentre il primo gruppo fatica ad avanzare verso la boa, chi era rimasto dietro ne approfitta per fare quota e cercare di trasformare lo svantaggio in un vantaggio.
Tra i primissimi ad arrivare alla boa a sud ci somo Joachim, Tommaso e Gianni ma pagano cara l'intraprendenza con tutto il primo gruppo, tranne Honorin, in quanto in basso il vento è decisamente forte ed è impossibile girare le ascendenze. Atterrano pressoché tutti i boa.
Fatta la boa chi è riuscito a restare in volo si fa scarrocciata verso nord dal vento mentre gira termica e di tanto in tanto cerca di spostarsi verso ovest per smarcare la boa successiva.
Diventa una lotta alla sopravvivenza.
Davanti a tutti c'è Honorin, ormai da solo essendosi liberato del primo gruppo. Dietro Alberto, Marco e Federico che però atterra prima della boa. 
Marco di fa scarrocciata ma in direzione NE allontanandosi dalla boa mentre Alberto riesce ad andare dietro ad Honorin.
Fatta la boa in uscita verso ovest si torna verso la città di Prilep in direzione NE per poi percorrere l'ultimo tratto verso il goal in direzione NO.
Vince con vantaggio Honorin che grazie al risultato riesce a ribaltare la classifica balzando al secondo posto della classifica generale.
Ottimo Alberto, secondo al tempo ma terzo in classifica task, unico degli italiani a completare il percorso in una giornata molto difficile. 
Purtroppo entrambe del giornate seguenti non hanno permesso di volare per il forte vento da Ovest e così si chiude la competizione con due task e mezza volate in uno dei posti che sulla carta offre la massima affidabilità in termini di giornate volabilità durante l'estate.



Paragliding World Cup 2025. Krushevo, North Macedonia. Task 4.

La giornata si presenta come tutte le mattine con un bel sole che già dalla 5:30 del mattino inizia a illuminare la vallata.
Nessuna formazione nuvolosa all'orizzonte solo della fischia a Nord causata da un imponente incendio che da giorni sta devastando una impervia zona montuosa e che sta richiedendo l'aiuto dei paesi vicini non disponendo la Macedonia di assetti aerei antincendio.
Viene assegnato un tema di gara di 103km che prevede la partenza alle 13:15 con un primo tratto verso NO per raggiungere una collina isolata nella piana prima di raggiungere l'abitato di Prilep, e poi un zigzag verso sud per arrivare al goal che si trova a sud della cittadina di Prilep.
Le previsioni danno la possibilità di ingresso di vento da Ovest in decollo, pertanto, appena finito il breafing iniziano i decolli. 
Purtroppo il vento inizia a soffiare da ovest già alle 12:15 rendendo impossibili i decolli.
I piloti iniziano quindi, sotto il sole cocente, la risalita del pendio per portarsi al decollo esposto a Ovest. È una gara nella gara essendo il decollo piccolo e non adatto più di tre piloti. Gianni arriva per terzo e si prepara per decollare. Le condizioni sono critiche perché ci sono raffiche intorno ai 30km/h e per di più la direzione del vento è da NO non particolarmente favorevole per quel decollo.
Un pilota parte e dopo diversi sgrulloni riesce a salire oltre la quota del decollo. Nel frattempo i pochi piloti che erano riusciti a decollare dal decollo ufficiale a est hanno raggiunto i 2400 e faticano ad avanzare in direzione ovest. 
A questo punto il Meet Director chiede ai piloti in volo di riportare feedback sulle condizioni e appare chiaro che sopra i 2600 ci sono già 40km/h divento. Pertanto la task viene annullata.

Stay tuned.


lunedì 28 luglio 2025

Paragliding World Cup 2025. Krushevo, North Macedonia. Task 3.

Siamo giunti a giovedì e ci si aspetta una giornata migliore rispetto alla precedente.
Il percorso di gara assegnata dal task committee prevede 94 km con uno start pilon in uscita per dirigersi verso sud per circa 32 km, in prossimità dell'abitato di Budakovo, attraversando tutta la piana da NO a SE.
Poi si và all'estremità nord della piana oltre Prilep, percorrendo ulteriori 32 km, poi nuovamente a SO per 17km verso il costone e infine ultimo tratto verso la End of Speed Section (ESS) che si trova a Nord a 7 km, tra il costone del decollo e la linea di colline appena a est della base della montagna su cui è arroccato il paese di Krushevo.


La partenza è fissata alle 12:45. Le condizioni di termica sul decollo e sul paese di Krushevo sono buone e ci consentono di attendere l'apertura dello start pilon tra i 3000 ed i 3200 m a base cumulo, tenendo ben in conto che c'è un limite di quota fissato 3350m. 
Durante l'attesa si formano cumuli isolati che seguono la cresta verso sud e rappresentano una buona scelta per andare alla prima boa anche se non sono sulla traiettoria ottimizzata.


Si parte e tutti seguono la cresta cercando di sfruttare i cumuli che ci sono ma che si formano dal versante ovest pertanto per raggiungere l'ascendenza bisogna allontanarsi leggermente dalla traiettoria ideale. Alberto a questo punto decide di ritornare sull'ottimizzata e puntare al "ferro di cavallo". Pagherà cara questa scelta solitaria perché arrivando basso atterrerà senza neanche raggiungere le collinette.
Il gruppo prosegue lungo il crinale per poi fare una leggera deviazione verso SE in direzione della boa. Tutti i nostri sono messi in buona posizione e raggiungendo la boa tra i 2000 e i 2100m di quota.
Adesso inizia un lungo tratto di 32km in pianura per tornare a Nord. La rotta ottimizzata passa a est del ferro di cavallo ma il gruppo punta verso di esso per fare pieno di quota in un posto sicuro e avventurarsi nella piana.
Pinot parte per primo mentre il gruppo si ferma a fare quota appena dopo la boa ancor prima di raggiungere il "porto sicuro" del ferro di cavallo. Il francese raggiunge quindi per primo le collinette al centro della piana e riesce così a prendere un vantaggio di quota di circa 400m sul gruppo. 
Nel primo gruppo ci sono Joachim e a seguire Paolo, Marco, Gianni, Tommaso, Matteo, un po' più attardato Federico.
Maxime Pinot capitalizza il vantaggio di quota e riesce sempre ad arrivare prima sulla termica successive salite prima dell'arrivo del gruppo mantenendo sempre circa 400m vantaggio di quota.
Joachim prova a forzare e va avanti basso verso la boa che smarca, appena dietro a Pinot che è a 2050m, a 1300m, seguono Tommaso e Paolo e Matteo a 1500m, mentre Gianni e Marco si fermano a girare un buon valore prima della boa che gli consente di smarcare il turno point con più di 2000m e arrivare sopra al primo gruppo che si dirige verso SO. Davanti a tutti c'è ancora Pinot seguito a 1,5km da Andy Tallia e Giulien Garcia, poi il gruppo a circa 2,5km.
A circa 23km dal goal il primo gruppo si ricompatta su una termica su cui Gianni riesce ad arrivare sopra alla quota di Pinot che l'ha trovata per primo. Nello sciame di vele che salgono ci sono tutti i nostri, solo Marco resta dietro di 1,5km.
A 1850m Pinot parte per primo verso l'ultima boa, lo seguono in ordine Gianni, Tommaso, Joachim, Matteo e Paolo. 
Il gruppo segue Pinot che tiene una traiettoria che si allontana dal percorso ottimizzato e punta verso i piedi del costone sulla cui verticale ci sono dei cumuli indicatori di ascendenze.
Trovata una debole termica si fa qualche giro mentre il gruppo degli inseguitori va dritto sul percorso ottimizzato e trova una buona ascendenza. Nel frattempo ha ripreso il gruppo anche Marco mentre Federico resta attardato di circa 7km. Pertanto ci si ricompatta nuovamente in questa nuova ascendenza dove raggiunte quote tra i 1600m ed i 1750m i alcuni piloti partono alla ricerca forse dell'ultima termica che consentirà di arrivare in goal, tra questi Joachim, mentre Gianni e gli altri seguono dopo aver superato i 2000m e con efficienza richiesta per il goal di circa 9,5 ma a 2,5 km dai primi.
A circa 3km dalla boa si trova una nuova ascendenza dove tutti i primi si ricompattano nuovamente eccetto che Hamard che prova il colpaccio e va direttamente a smarcare la boa con circa 270m sul terreno ma pagherà caro l'azzardo perché perderà diversi minuti prima di fare la quota necessaria per il goal.
Tra i primi a raggiungere la boa per poi iniziare la planata verso nord a favore di vento ci sono  A. Tallia e R. Berg.
I primi dei nostri a smarcare l'ultima boa sono Joachim, Matteo Tommaso e Gianni con un distacco di circa 1,5km dal primo. Seguono più staccati Paolo, Marco e Federico.
Taglia la ESS per primo e arriva in goal il francese Andy Tallia in 02:22:15, con una media di quasi 36km/h.
Joachim, ancora primo degli italiani chiude nuovamente al quinto posto a 31".
Seguono Matteo a 1'35", Tommaso a 1'51", Gianni a 2'01", poi Paolo a 3'51", Marco a 4'53" e Federico a 14'37".

Con la prestazione di oggi Joachim sale in seconda posizione in classifica generale.

Stay tuned.




venerdì 25 luglio 2025

Paragliding World Cup 2025. Krushevo, North Macedonia. Task 2.

Dopo l'annullamento del primo giorno di gara per le condizioni proibitive in decollo ed in atterraggio e del secondo giorno (martedì) per il vento ancora forte da ovest, mercoledì finalmente si aprono le danze.
Viene assegnato una prova di 94km, che ci farà realizzare un triangolo nella parte nord della piana con un primo vertice a nord, in prossimità dei rilievi che chiudono nella parte settentrionale l'altopiano, poi si scende a verso sudest oltre l'abitato di Prilep, per più tornare a ovest verso il costone a sud della città di Bitola ed infine si torna a nord per il fine tempo ed il goal.
La partenza è fissata alle 13:15 e si decolla già dalle 11:45 appena dopo il briefing perché c'è sempre il rischio che la brezza da est, che risale il pendio del decollo al mattino, con il passare delle ore e la rotazione del sole, possa essere sopraffatta dalla brezza termodinamica da ovest rendendo impossibile il decollo.
Tutti gli italiani riescono a decollare in tempo e le condizioni di termica sono leggermente turbolente ma buone e permettono di fare subito quota in attesa dell'apertura dello start pilon.
Alle 13:15 si parte a circa 2900m di quota in direzione NNE, lasciando la creste e affacciandosi sulla pianura. Arrivati in prossimità della prima boa a tutta velocità c'è una potente termica ad aspettarci. Si fa quota, si prosegue verso il cilindro smarcando il turnpoint poco più a ovest rispetto al punto ottimizzato e da circa 2400m si inizia una lunghissima planata di 36km in direzione SE verso.
Arriviamo alla boa tutti in buona posizione e alti, in particolare Alberto che da dietro controlla. Marco, Tommaso, Matteo, Alberto e Federico fatta la boa partono tra i primi verso SO con un gruppetto seguendo la rotta ottimizzata, mentre Joachim e Gianni decidono di puntare a ovest, in direzione del famigerato "ferro di cavallo", una formazione collinare che è un punto di innesco particolarmente efficace di termiche. Paolo per uno start fatto male resta attardato.
La scelta del ferro di cavallo paga perché mentre chi si trova sul percorso ottimizzato arranca a 1400-1600 m le colline regalano termica forte fino a oltre 3000m.
In prossimità della boa il gruppo che ha scelto l'ottimizzazione di deve fermare a girare a 1100m mentre il gruppo con Joachim e Gianni ha vantaggio di quota, fatta la boa si cerca di fare il pieno per andare in direzione dell'End of Speed Section (ESS) che dista 18km. Joachim trova una buona ascendenza e si porta a 2900m con la quota per andare in goal, mentre gli altri partono con circa 2300m.
Si procede in trenino verso nord e dei nostri ci sono in ordine Joachim, Gianni, Matteo, Tommaso, Marco, Alberto e un po attardato Federico.
Verso la ESS il primo gruppo che è riuscito a salire fino ai 2900, tra cui Joachim, non si gira più praticamente nulla. Gli altri devono invece fermarsi a girare prima della ESS e accumuleranno del ritardo.
Taglia la ESS per primo e arriva in goal Marcos Sancho Fernández, giovane pilota spagnolo, in 02:23:25, con una media superiore ai 35km/h.
Joachim, primo degli italiani chiude al quinto posto a 31" avendo potuto trasformare il vantaggio di quota in velocità.
Seguono Gianni a 7'42", Marco a 7'51" (31°), Alberto a 9'29" (74°), Tommaso a 9'59" (64°), Federico a 15' (95°). Purtroppo Matteo dopo aver tagliato la ESS non riesce ad arrivare in goal.
Come prima giornata Joachim si conferma in grande forma, mentre gli altri hanno capitalizzato poco la buona gara fino all'ultima boa.

Stay tuned.


martedì 22 luglio 2025

Paragliding World Cup 2025. Krushevo, North Macedonia.

Siamo giunti oltre il giro di boa di una stagione gare funestata da condizioni meteo non favorevoli che, almeno per le gare italiane, hanno visto l'annullamento, per il secondo anno consecutivo, del Montegrappa Trophy, probabilmente la gara più importante dell'anno per il livello dei piloti iscritti, di molti meeting della lega piloti italiana che rappresentano delle opportunità uniche di allenamento e confronto tra i piloti italiani per arrivare pronti alle gare più importanti, e come ciliegina sulla torta, ai campionati italiani disputati a Courgnè le condizioni meteorologiche non hanno permesso di disputare un numero sufficiente di prove per attribuire i titoli di campione italiano 2025 per le varie categorie.

Con tutte queste premesse l'aspettativa per questa quarta tappa di coppa del mondo in uno dei siti di volo con la più alta volabilità è molto alta.
I piloti italiani presenti sono otto, Alberto Vitale, Joachim Oberhauser, Marco Littamé, Matteo Giuliani, Tommaso Carlini, Paolo Veratti, Federico Nevastro e Gianbasilio Profiti, purtroppo nessuna rappresentanza femminile.
Il sito di volo è ormai ben noto a quasi tutti, assurto alle destinazioni di volo più gettonate da più di un decennio, grazie a un'orografia particolarmente favorevole alle competizioni, con un immenso altopiano su cui si affaccia, da circa 1400m, il piccolo ma accogliente abitato di Krushevo, unitamente ad una meteorologia che in estate regala un clima secco, senza precipitazioni e con venti mediamente deboli.
Krushevo ha già ospitato competizioni importanti quali coppe del mondo, un mondiale e nel 2026 ospiterà i campionati europei.
La gara di Coppa del Mondo di quest'anno si preannuncia come la gara più importante dell'anno per livello dei piloti partecipanti, ci sono tutti i più forti al mondo, dopo i mondiali che si disputeranno a settembre in Brasile.

Con tutte queste premesse ci si aspettava un inizio di gara scoppiettante, invece, dopo due giornate di allenamento in cui si è volato il primo giorno di gara, lunedì 21 luglio, si va in decollo e viene assegnato un percorso di 72km che, stante le previsioni di vento sostenuto da ovest, prevede di scendere a sud per circa 30km fino a Bitola rimanendo sul versante ovest del crinale che delimita ad occidente la piana, per poi tornare verso nord per altri 30km.
Il decollo scelto per la giornata è quello esposto a ovest che non è preparato per consentire la partenza veloce di 130 piloti quindi viene data una ampia finestra di decollo con start della gara alle 14:00.
Purtroppo, dopo il decollo di circa 50 piloti, il vento in decollo è aumentato e, prima ha determinato la chiusura temporanea del decollo e poi l'annullamento della prova.

Le previsioni meteo per il giorno seguente non sono delle migliori e prevedono una intensificazione del flusso occidentale e ciò viene confermato infatti già la mattina alle 9:00 mentre si fa colazione si percepisce già una brezza piacevole ma inusuale per l'ora. Infatti alle 9:45 la prova viene cancellata e l'inizio delle danze rimandato a mercoledì.
Pertanto, tempo libero per relax, controllare l'attrezzatura e misurare i fasci o fare un po' di turismo al lago di Ohrid.
Stay tuned.

martedì 28 marzo 2023

Paragliding World Cup Brasil 2023 - Castelo. Task 6.

Siamo giunti all'ultimo giorno di gara.
La classifica generale vede primo Honorin Hamard, seguito Baptiste Lambert, entrambi con un buon vantaggio sugli inseguitori. Federico B. Manzone è terzo ma braccato a poca distanza di punti.
Alle 7:45 siamo già in navetta in direzione del decollo. Salendo si vede chiaramente che l'aria nei bassi strati è più stabile degli altri giorni e non vi sono cumuli.
L'esperimento del giorno prima di fissare un senso di rotazione per l'intera durata della task, nonostante la diffidenza pregiudiziale di molti piloti, sembra abbia funzionato e verrà utilizzato anche per oggi con senso di rotazione a sinistra, un po' per uno non fa male a nessuno.
Nonostante sia l'ultimo giorno di gara la direzione di gara non di risparmia e assegna un percorso di 86km.
Lo start è un grande cilindro con centro a NE del decollo che lascia diverse opzioni per posizionarsi in attesa della sua apertura. Si può rimanere in prossimità del decollo dove le ascendenze sono assicurate oppure spostarsi più a Nord e cercare di agganciare Forno Grande, un maestoso rilievo, il più alto della zona con i suoi 2039m ASL, sulla cui sommità ci sono già dei cumuli con bassi più alte della cima, intorno ai 2200m.
Tuttavia Forno Grande dista circa 10km dal decollo così, chi decide per questa opzione, ben un'ora e mezza prima dell'apertura dello start, fissata alla 12:15, è già in volo.
Dopo lo start si procede ancora verso NE su un altopiano in quota coperto da una rigogliosa vegetazione ma povero di atterraggi. Poi si torna indietro verso la città di Castelo e si prosegue lungo la linea di rilievi che in direzione O porta, dopo ben 28 km, alla città di Estrela do Norte dove c'è il secondo turn point. Sempre seguendo la linea dei rilievi si procede ancora per 20 km in direzione SO per l'intima boa, su una zona di basse colline che delimitano il corso del Rio Norte. Da qui inizia l'ultimo lungo traverso di 26km che porta alla End of Speed Section in prossimità di Castelo con goal a 2km di distanza dal fine tempo.
Tutto il team Italia sceglie di provare a raggiungere Forno Grande, chi come me per provare a vincere la task, chi per controllare i diretti avversari che hanno fatto questa scelta.
Le condizioni sono davvero generose e senza grossi problemi ci ritroviamo in una sessantina ad attendere l'apertura dello start a quasi 2300m, con vista sulla splendida Pedra Azul, uno spettacolo.
Alle 12:15 partiamo in direzione NE per entrare nel cilindro dello start e procedere altri 7km a full speed, surfando sotto la base dei cumuli senza perdere quota. Tutto il team Italia è nelle primissime posizioni. Fatta la boa torniamo verso Forno Grande ma siamo sotto la cresta quindi dobbiamo decidere su quale versante appoggiarci. Scegliamo il versante N.

Davanti c'è un pilota locale che prova subito a scappare e subito dietro Federico ed io che talloniamo Honorin che con la sua vela plana sempre in po' meglio di tutti.
Sullo spigolo del costine troviamo un buon valore e facciamo quota mente osserviamo il fuggitivo che, avanzando verso la valle di Castelo, perde molta quota. 
Arrivati a circa 1900m partiamo all'inseguimento con un occhio al fuggitivo per cercare di capire se attraversa zone portanti e l'atro alle barbule che si formano lungo la traiettoria.
In prossimità della boa di Estrela do Norte ci dividiamo in due gruppetti di circa 10 piloti ciascuno, c'è già stata una buona selezione. Tuttavia la zona in cui si trova la boa oggi è avara di ascendenze, pertanto perdiamo del tempo per cercare di salire, così ci raggiungono altri piloti che si erano attardati.
Non appena riusciamo ad appoggiarci al costone di Pedra do Cabrito, troviamo finalmente un buon valore che ci permette di fare quota e riprendere la corsa verso la prossima boa.
Qualche chilometro prima del cilindro c'è un massiccio di 1430m, Pico da Caveira d'Antas, sovrastato da un bel comulo segno di una buona ascendenza, così puntiamo su di esso per fare base cumulo intorno ai 1800m e proseguire verso la boa.
Toccato il cilindro iniziamo il rientro verso Castelo passando nuovamente sotto il cumulo che pochi minuti prima ci ha permesso di fare quota ma, probabilmente per la sua grande estensione che nasconde dal sole i pendii sottostanti, adesso non lavora più.
Io mi trovo tra i primi 5 e subito dietro c'è tutta la pattuglia italiana. Honorin sceglie di tenere il versante N della montagna che è in ombra. Io ho la quota per poter attendere ancora un attimo prima di decidere se stare a N o a S dove c'è più sole ma ci si deve allontanare dalla traiettoria ottimizzata. Vedo i primi 4 davanti a me proseguire con Honorin che fa come una gallina con i pulcini che la seguono ovunque. Benché si siano ormai appoggiati al costone, non c'è il benché minimo segno di ascendenza così viro a destra verso S dove qualche pilota più basso si è già diretto.
Continuiamo a scendere senza trovare ascendenze e siano costretti a virare di 180° rispetto alla End of Speed Section per aggirare un costone e raggiungere i primi pendii assolati.
Fortunatamente la scelta paga e appena arrivati al sole con Alfio troviamo una poderosa termica che ci permette di fare una buona quota per proseguire senza troppi timori.
Perdiamo di vista il gruppo che ha scelto il versante nord e pensiamo che si siano piantati nell'ombra senza riuscire a salire. Tra di loro c'è Federico che, dovendo pensare alla classifica e agli avversari diretti, ha seguito Honorin.
Ci separano ormai solo 15km dal fine tempo ma non abbiamo ancora la quota per planare in efficienza verso il goal e, tra l'altro, abbiamo una componente di vento contrario. Procediamo quindi puntando dei rilievi che solitamente rapprentano dei buoni punti di innesco. Su di uno di essi vediamo un B12 che sta girando in termica e sopra di lui ci sono delle barbule. È Stephan Morgenthaler che dalla boa precedente ha correttamente scelto di puntare subito al sole invece di tornare sotto il cumulo che non stava più lavorando come prima.
Con due X-one del team Niviuk arriviamo a full speed per primi sotto Morgenthaler ma purtroppo non troviamo alcuna ascendenza, così siamo costretti ad alzare il piede ed entrare in modalità "trova una termica altrimenti buchi". Poco più avanti troviamo da salire ma non un buon valore come quello trovato dal pilota svizzero e, per giunta, chi ci seguiva ci ha quasi raggiunti con più quota. Così lasciamo la termica e proseguiamo ancora avanti in cerca di un valore migliore che fortunatamente arriva.
Entriamo in una zona portante che ci permette di fare quota procedendo verso il cilindro senza quasi girare ma facendo delle S.
Quando leggo che l'efficienza richiesta al goal è 11 parto con qualche altro pilota intravedendo in lontananza Morghentaler e pochi altri piloti.
Nonostante ci sia del vento contrario l'arrivo è tutto il salita.
Chiude per primo Stephan Morgenthaler che dopo una gara sotto tono, ancora una volta dimostra di cosa sia capace arrivando con 3 min di anticipo rispetto al secondo. Io chiudo il sesta posizione e a seguire Alfio 9°, Alberto 17° e Giuliano 21°, un po' staccati Federico 45°, che si è ritrovato, suo malgrado, nel gruppo sbagliato, e Silvia 79°.
Cosa da non credere è che Honorin, benché avesse fatto una scelta errata, continuando nella zona in ombra, chiude comunque in goal tra i primi e grazie al 100% dei leading point che ha accumulato nella prova, si classifica in seconda posizione, mentre coloro che lo hanno seguito o hanno bucato o somo arrivati con molto ritardo. Sembra quasi che, qualsiasi cosa egli faccia, anche prendendosi molti rischi, gli vada sempre bene e le due vittorie di task, i tre secondi posti e un solo buco ne sono una chiara prova. Con questo stato di forma e costanza è semplicemente imbattibile.
La mia amarezza per essere stato sempre tra i primi per l'intera task, provando senza riuscirci a vincerla, è nulla in confronto a quella di Federico che, arrivando in ritardo a meta, viene scalzato dal podio per solo 0,2 punti da Alex Shalbert che con Hamard e Lambert compongono il podio della classifica finale della gara.
Avere un punteggio che viene espresso in millesimi e che viene approssimato al decimo di punto, con dei GPS che hanno la precisione della decina di metri, campionamento della posizione di un punto per secondo e dei mezzi che viaggiano tra 30 ed i 70km/h penso sia del tutto incongruente sotto un profilo scientifico oltre che essere una mia personale convinzione. 
Ai seguenti link potete trovare:

sabato 25 marzo 2023

Paragliding World Cup Brasil 2023 - Castelo. Task 5.

Dopo un giorno di pausa per ricordare Dan che ci ha lasciato, oggi si riparte con le ultime due task che ci separano dalla fine di questa prima coppa del mondo 2023.
I primi van partono alle 7:45 e dopo circa un'ora siamo in decoll
Oggi il cielo è completamente terso nonostante ieri nel tardo pomeriggio abbia scaricato molta acqua per via di un forte temporale.
Sino alle 11:00 non si vedono cumuli che, più tardi, iniziano a formarsi nella zona montuosa mentre il cielo sopra la piana rimane azzurro.
Viene assegnata una task di 85km con start pilon appena davanti al decollo, poi di procede in direzione SO sulla zona collinare fuori dall'abitato di Castelo nei pressi di Morro do Cafundó, si ritorna quindi nella valle che porta in decollo dove cade il cilindro della seconda boa. Poi ci sia allunga per circa 38km ancora in direzione SO per poi andare a tagliare la End of Speed Section con raggio di 2km e poi la linea del goal.
Durante il briefing in decollo viene annunciato che per ridurre il rischio di collisioni in volo che ultimamente sono sempre più frequenti a causa dell'aggressività di alcuni piloti in termica, si girerà a destra per l'intera prova. Una decisione sicuramente radicale che non tutti prendono di buon grado.

Nell'attesa dell'apertura dello start ci spostiamo a NE del decollo dove le basi sono più alte e si riesce a salire a tratti fino a 1800m ASL ma siamo distanti circa 2km dal cilindro, così qualche minuto prima delle 12:15, orario della partenza, ci avviamo verso il cilindro.
Procedendo verso la prima boa non troviamo nessuna buona ascendenza e peraltro non riusciamo mai a superare i 1200 m.
La giornata si presenta più difficile delle altre sia per l'assenza di cumuli in piana sia per le quote risicate che si riescono a raggiungere. 
Fatta la boa ci giriamo di 180° e torniamo indietro verso Castelo, ma la situazione non cambia, procediamo in una fascia che va dagli 800m ai 1200m.
Tutti gli Italiani riusciamo a stare compatti nel primo gruppo composto da non meno di 60 piloti.
Smarcarta anche la seconda boa si torna nuovamente verso la zona di basse colline per dirigerci verso OSO dove a 38km si trova l'ultima boa prima della End of Speed Section.
Di termica in termica procediamo compatti. Qualcuno prova a scappare avanti altri provano la strada dei rilievi più alti che si trovano più a N rispetto al percorso ottimizzato.
E sembra che siano questi ultimi ad aver azzeccato la scelta giusta, infatti progressivamente guadagnano quota andando verso la boa e prima di attraversare il Rio Notte, fiume che demarca la zona montuosa da quella collinare, e smarcare la boa hanno almeno 500m di quota in più di noi.
In prossimità della boa troviamo termica e facciamo il pieno di quota che tuttavia non basta ancora per iniziare la planata finale verso la ESS ed il goal, anche perché ci aspettiamo vento contro e c'è una collina da saltare per poter arrivare in goal.
Coloro che hanno fatto la strada delle montagne sembra che abbiamo già la quota per il goal e partono.
Alberto, Federico, Giuliano, Silvia ed io procediamo attaccati in cerca di qualche buona ascendenza, Alfio, suo malgrado, nel tentativo di scappare dietro ad Honorin ha mancato l'aggancio ad una buona ascendenza e si trova più basso. Ovviamente Honorin fa una delle sue magie e trasforma un momentaneo svantaggio in una opportunità e riprende il nostro gruppo.
Procedendo verso la boa troviamo una zona portante con buona ascendenza ma il gruppo procede senza fermarsi con l'idea di essere entrati un una zona di convergenza che porterà per molto. Invece l'ascendenza finisce e siamo costretti a fermarci a girare un debole valore su una sella tra due colline. Siamo a ormai pochi chilometri dalla ESS e mentre il gruppetto si è fermato a salire io con qualche altro pilota decidiamo di provarci e andare avanti in cerca di una migliore ascendenza che ci consenta di fare quei 400m di quota che sono necessari per tagliare la ESS.
Purtroppo l'ascendenza sperata c'è ma non la troviamo subito e appena trovata è debole e solo dopo qualche minuto diventa forte, così il gruppo che avevamo staccato ci arriva sopra con vantaggio di quota. Anche questa volta quella buona sarà la prossima...
Taglia per primo il fine tempo il pilota brasiliano R. Koerich. Ancora una volta il migliore degli italiani è Federico, 10° a 2' che con la task di oggi sale finalmente sul podio al terzo posto della classifica generale a solo una task dalla fine della gara. Honorin Hamard e Baptiste Lambert consolidano la prima e seconda posizione con rispettivamente un secondo e terzo posto di task. Seguono Alberto, Giuliano, Silvia io e Alfio, tutti in goal.
Ai seguenti link potete trovare:

venerdì 24 marzo 2023

Paragliding World Cup Brasil 2023 - Castelo. Task 4.

Quarto giorno di gara e anche oggi c'è sole e cumuli che si formano già dalle prime ore della mattina grazie al sole che già alle 7:30 del mattino si staglia alto nel cielo brasiliano e resta in prossimità dello zenit sono alle 17:30 quando inizia la sua rapida discesa regalando dei tramonti brevi ma con colori molto intensi.
Sembra ci siano tutti gli elementi per un'altra bella giornata di gara, nessuno può neanche lontanamente immaginare che sarà funestata da un grave lutto. 
Viene assegnato un percorso di gara di 81km con il cilindro dello start pilon che passa a NO del decollo obbligando i piloti ad attendere l'apertura sul versante opposto della valle rispetto al decollo di Ubá, in prossimità del decollo di Appeninos e della bellissima Cachoeira de São Cristóvão.
In decollo oggi le condizioni sono inaspettatamente forti e quando ci portiamo dalla parte opposta della valle le ascendenze sono mediamente turbolente e piccole.
Facendo quota in prossimità del decollo, il giovane pilota svizzero Dan Moran entra in una forte ascendenza, l'ala cabra e nella successiva picchiata sembra che non faccia nulla per rallentare l'ala come ci si aspetterebbe. Il parapendio quindi chiude quasi interamente il bordo d'attacco e quando il pilota con il peso ridà carico all'ala, questa parte in una progressiva autorotazione, tutto ciò senza che Dan provi a frenare la vela fin tanto che l'acceleratore centrifuga era modesta né tantomeno lanciare l'emergenza quando l'autorotazione ha iniziato ad aumentare di velocità. Nessuna reazione.
Perdendo quota il pilota ha iniziato a sbattere ripetutamente contro la liscia falesia di granito che si trova in prossimità del decollo, senza che la vela potesse restare impigliata in una sporgenza o su un arbusto. È precipitato fino al suolo nella fitta vegetazione tropicale che si trova ai piedi della formazione granitica.
Questo è quanto hanno riportato alcuni piloti che hanno visto in diretta la dinamica della fatalità. 
Si ipotizza pertanto un malore avvenuto prima dell'inizio della serie di eventi che ne hanno causato l'impatto con la roccia. Sarà fatta una autopsia che forse potrà aiutare a comprendere le cause del decesso.
Sicuramente le alte temperature e l'attesa per decollare sotto il sole cocente sono elementi che stanno provando tutti i piloti, persino quelle più allenati ermeticamente chiusi dentro il Submarine. Anche quando si va in volo le cose non migliorano di molto perché è come stare un una serra chiusa sotto il sole estivo. Per rendere l'idea delle temperature che si raggiungono all'interno dell'imbrago, molti piloti stanno avendo problemi con gli strumenti ed gli smartphone che vanno in autoprotezione e si bloccano per l'elevata temperature raggiunta.
A 35 anni Dan lascia questo mondo facendo quello che amava, questa è la triste consolazione per coloro che piangono la sua prematura scomparsa.
La task non viene comunque fermata perché il direttore di gara valuta che fermarla avrebbe complicato le operazioni di search and rescue in quanti i piloti si trovano ancora in prossimità del decollo dove sarebbero dovuti passare dopo lo start rendendo impossibile l'arrivo dell'elicottero. Sicuramente una scelta difficile ma calcolando il tempo di arrivo del velivolo di soccorso da Vitória, capitale dello stato di Espírito Santo, viene valutato che i piloti avrebbero già lasciato l'area consentendo l'arrivo in sicurezza dell'elicottero.
Purtroppo non è stato l'unico incidente della giornata, due piloti in fase di decollo si sono scontrati a causa della chiusura dell'ala di uno dei due e sono finiti contro pendio appena sotto il decollo ma, per fortuna, senza alcuna conseguenza.
Raccontare quindi dello svolgimento della task è irrilevante anche se tutti gli italiani hanno volato alla grande, sempre nel primo gruppo dall'inizio alla fine della prova.
Chiude per primo il pilota brasiliano Rafael Barros che con uno sparuto gruppo prende un rischio lasciando l'ultima termica ben prima di avere la quota sufficiente per raggiungere la ESS confidenti di trovare qualcosa lungo la via. In questo caso la fortuna ha aiutato la loro l'audacia.
Primo degli italiani Federico a 43'' dal primo, confermandosi in un eccezionale stato di forma e di avere una particolare predilezione per il posto che ormai conosce bene dopo due gare consecutive disputate qui. A seguire io a 66'', poi Alberto, Alfio, Giuliano che, pur arrivando a soli 1'24'' dal primo, è 50°. Chiude Silvia a poco più di 5'.

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mercoledì 22 marzo 2023

Paragliding World Cup Brasil 2023 - Castelo. Task 3.

Anche oggi ci attende una giornata di sole con temperature fino a 32°, venti deboli e base comulo tra i 1500 e i 2000m ASL.
La giornata sembra promettente e viene deciso un percorso di gara che sfonda la barriera dei 100km che prevede una prima parte in montagna a N di Castelo per poi fare un triangolo che attraversa per ben tre volte la zona collinare che porta verso la città di Cachoeiro de Itapemirim e l'oceano, con goal nella balle che porta in decollo.
Nellattesa dello start si rivede a salire fino a 1600 m e il panorama è fenomenale, si vede chiaramente la costa e l'oceano verso SE, verso  intravede il Poco de Ibituruna, simbolo della città di Governador Valadares.
Alle 1215 si parte in direzione ONO verso la prima boa. Il gruppo si divide in due con rotte diverse sui rilievi che portano in direzione del turn point. 
Toccata la boa si torna indietro, qualcuno prova lungo il percorso ottimizzato altri puntano sulla città di Castelo che generalmente offre ascendenze molto generose.
Io e Federico puntiamo al percorso ottimizzato confortati dalla presenza di alcuni cumuli che ci permettono di fare quasi base prima di partire per la lunga planata in direzione SE verso la linea si montagne che separa la piana di Cachoeiro dal mare.
Grazie ad una buona linea mi trovo con altri dieci piloti più alto del gruppo che sta ancora salendo appena fuori dall'abitato di Castelo.
Abbiamo vantaggio così partiamo verso la boa che dista più di 20km.
Avere un vantaggio rispetto al gruppo non sempre è una buona cosa soprattutto se non si conosce il posto, ma decido di provarci ugualmente. Così parto e con qualche buona termica ungo il percorso arrivo a toccare il cilindro della boa tra i primi tre. Adesso bisogna scegliere se procedere verso i rilievi più alti dove ci sono dei cumuli ma che si trovano in direzione opposta alaboa successiva, provare ad andare in pianura da solo cercando dei punti di innesco o segnali del fronte di brezza che potrebbe generare una zona di ascendenza proprio in direzione della boa, o tornare leggermente indietro per sfruttare le termiche segnate da coloro che mi stanno seguendo.
Decido per la seconda ma arrivo fuori ciclo e fatico a trovare un valore decente. Nel frattempo, sia chi mi seguiva sulla stessa rotta in montagna sia un altro gruppo che aveva scelto la via della piana arrivano alti e trovano da salire in prossimità del cilindro.
Inizia per me una lunga agonia di circa 60km in cui mi trovo con un gruppetto che fatica a  trovare buoni valori, a fare base o a trovare delle buone linee portanti, così procediamo sempre tra i 900m e i 1300m ASL mentre vediamo il primo gruppo distante all'orizzonte sempre alto.
Anche in prossimità di Pedra Andorinha dove il primo gruppo è riuscito a fare base cumulo e ieri qualcuno ha registrato ascendenze a +10m/s, noi passiamo senza sentire un bip.
Quando siamo a 4km dalla boa vediamo il primo gruppo che ha già smarcato il turn point e sta tornando in direzione di Castelo percorrendo l'ultimo lati del triangolo che arriva in goal.
Chiude per primo Baptiste Lambert in 3h05'30'' considerati i leading point vince la task per la seconda volta Honorin Hamard.
Per gli italiani benissimo Giuliano che come regalo per il compleanno del giorno prima di fa un ottimo 16° che ridà fiducia dopo il buco di ieri.
A seguire Federico, Alfio, Alberto, Silvia ed io tutti in goal.

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martedì 21 marzo 2023

Paragliding World Cup Brasil 2023 - Castelo. Task 2

Siamo arrivati al secondo giorno di gara.
Ieri sera, provati dalla lunga attesa dell'apertura dello start, siamo crollati e alle 2130 eravamo a letto.
Viene assegnato un percorso di gara di 88km con partenza alle 12:00, con una prima parte in montagna con panorami mozzafiato e la seconda metà nella zona di basse colline che va verso l'oceano.
La giornata sembra ancora più generosa di ieri e in attesa dell'apertura dello start si fa facilmente base cumulo tra i 1400 e i 1600 m ASL surfando sul bordo dei cumuli.
 L'attuale definizione di "Cloud flying" che da adito a molteplici interpretazione combinata con l'impossibilità di verificare oggettivamente l'infrazione fa si che molti piloti entrino in cumulo per guadagnare metri preziosi per la lunga planata che dal decollo ci porta verso la città di Castelo.al riguardo sia in decollo durante il briefing sia la gara ci sono state molto discussioni ma anche qualche proposta di soluzione al problema che speriamo possa essere presa seriamente in considerazione.
Arrivati sulla città facciamo il pieno di quota e facciamo rotta verso OSO dove dopo circa 16km inizia una zona di nere montagne di granito caratteristiche dei questa zona del Brasile.Smarcata la boa a "Pedra da galinha" entriamo in una valle in direzione N tenendoci sul versante O fino ad arrivare alla seconda boa sul paese di "Estrela do Norte".
Oggi tutti gli italiani siamo nel primo gruppo con Giuliano che spesso va da solo a trovare termica.
Fatta la boa si va in direzione SE verso la zona di basse colline, avare di ascendenze e con il rischio di trovare la forte brezza che dall'oceano inizia a spirare verso l'entroterra nel pomeriggio stabilizzando l'area.
Fatta la terza boa in prossimità di un modesto rilievo attraversiamo nuovamente la piana per tornare verso O. Qui la situazione si fa critica, termiche deboli e rotte. Il gruppo si divide, la maggioranza punta verso il fondovalle in direzione O allettati da un forte odore acre di stallatico solitamente indicatore di un buon valore di termica. In questo gruppo Alberto, Alfio, Silvia, io e Giuliano che anche questa volta è colui che trova per primo un valore per fare un po' di quota.
Altri puntano lungo il percorso ottimizzato, tra questi Federico. La linea si questo secondo gruppo sembra migliore, avanzano galleggiando grazie al fronte di brezza che sta entrando dall'oceano e sta sollevando l'aria calda della piana.
Il mio gruppo fatica a trovare dei valori di termica decenti e pur di trovare qualche ascendenza sopra il metro al secondo ci spostiamo ulteriormente lontano dall'ottimizzata verso ONO.
Il gruppo di Federico dopo una prima parte di traverso ottima, inizia a sprofondare poco prima di arrivare a "Pedra da andorinha", punto che il giorno prima ha fatto la differenza tra chi vi è andato direttamente lanciandosi nel sottovento senza alcuna remora e chi ha fatto quota prima di fionarsi nel frullatore.
Finita la discendenza si entra nel pieno sottovento dove trovano una termica che a tratti segnava 12m/s con momenti in cui si scendeva a -8m/s, condizioni himalayane più che Caipibaxa.
Anche Giuliano prova a raggiungerli confidente di trovare termica come ieri ma prima di raggiungere il costone finisce basso ed è costretto ad atterrare.
Mentre il gruppo di Federico fa termica il nostro gruppo smarca l'ultimo turn point ma prima di andare verso il goal dobbiamo salire così ci spostiamo anche noi verso i rilievi dove l'altro gruppo è salito e ha già fatto la quota per andare l'ultima boa e al goal.
Taglia per primo il cilindro del fine tempo Honorin Hamard che si è rifatto dopo il buco di ieri.
Primo degli italiani Federico che così sale in quinta posizione nella classifica generale.
dopo il primo gruppo di circa 25 piloti arriviamo in formazione io, Alberto e Alfio che ha qualche difficoltà a tenere la vela parte nella planta finale a full speed verso il goal. In goal anche Silvia che si rifà dopo la giornataccia di ieri.
Purtroppo Giuliano nonostante abbia volato alla grande è stato tradito da una termica proprio nel giorno del suo compleanno.
Per fargli passare l'amarezza della giornata la giornata si conclude con una festa a sorpresa con tanto di torta e candeline.
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lunedì 20 marzo 2023

Paragliding World Cup Brasil 2023 - Castelo. Task 1.

Dopo due giorni di pioggia e un voletto strappato nel training day, oggi si comincia a fare sul serio.
A casa Italia non c'è bisogno di sveglia, Alfio alle 5.00 puntualmente è sveglio e prepara il caffè. Appena l'aroma della bacca brasiliana si diffonde dalla cucina alle camere da letto mi alzo anch'io. Alberto, beato lui, dorme come un bebè fin tanto che non iniziamo a parlare a voce sempre più alta per svegliarlo.
Il cielo oggi è completamente terso, ergo si vola. Qui le previsioni meteo lasciano il tempo che trovano.
Alle 8.00 si parte con le navette per il decollo di Una, un prato di erba verdissima in cima ad una falesia si granito nero come la pece, attrezzato con bar, bancarelle, bagni e Wi-Fi.

È domenica e il decollo è pieno di gente che è venuta a vedere "os gringos", uno spettacolo.
Viene assegnato un percorso di gara di 76km con start ingresso a 3km a SO del decollo con apertura alle 12:30.
I decolli iniziano presto perché dietro il decollo sta montando un bel contesto e c'è il rischio che possa mettere in ombra il decollo e scaricando possa prevalere sulla debole brezza che c'è in decollo.
Alle 11.00 siamo già tutti in volo. La base in prossimità del decollo e a circa 1400m ASL.
Dopo lo start si procede lungo la valle sempre in direzione SO lungo le creste per arrivare sul paese di Castelo a circa 10km. Lo spettacolo per i Caipibaxa (coloro che vivono nello stato di Espírito Santo) é assicurato, infatti proprio sulla verticale del paese troviamo una potente termica che fa raggruppare in una colonna circa 100 parapendio.
Toccato il cilindro della prima boa si torna indietro verso il decollo per la seconda boa. La zona del decollo è completamente in ombra e dietro sta già piovendo, pertanto andiamo avanti con cautela per non finire bassi nell'ombra. Toccato il secondo cilindro si ritorna nuovamente verso SO per andare verso la terza boa che si trova a circa 36km. Qui il gruppo si divide. Io mi trovo con i primi e teniamo le creste andando verso il paese, altri provano una traiettoria più in centro valle che sembra portare meglio. 
Prima del paese si fa fatica a superare le colline che separano la valle del decollo da quella di Castelo. Giuliano, reduce da qualche giorno di febbre, si trova basso ma riesce ad agganciare un bomba che gli permette di ricongiungersi con il gruppo sul paese dove si fa quota massima e si parte per la terza boa che si trova in una zona collinare con una montagna degna di nota che si trova appena prima della boa.
A 25km dal goal agganciamo un bel valore che giriamo fino a base. Io mi trovo con Honorin Hamard nel primo gruppo. Appena dietro ci sono Federico e Giuliano che stanno recuperando il primo gruppo poi Alfio e un po' più dietro Aberto e Silvia.
Poco prima dell'unico rilievo degno di nota attraversiamo una zona avara di ascendenze, probabilmente siamo fuori ciclo perché i punti si innesco non mancano e iniziamo ad abbassarci.
In questa fase Honorin fa davvero la differenza, riuscendo a fiutare l'aria meglio di tutti riesce a rimanere più alto di tutti e si avvia verso il sottovento della montagna. Io mi trovo con Federico che ci ha raggiunto. Lui parte con il gruppo mentre io decido, mio malgrado, di andare a trovare termica sopravvento non essendo sicuro su riuscire ad arrivare dove qualcuno sta già girando in sottovento ad una quota di sicurezza.
Il gruppo che ha puntato subito il sottovento ha ragione e dopo qualche giro in ascendenza debole trova un valore che permette loro di fare subito base e partire per l'ultima boa. Tutti gli inseguitori, vedendo la situazione - sopravvento termica debole, sottovento bombone - non hanno da scegliere e puntano direttamente verso il sottovento.
Fatta l'ultima boa ci attende l'ultimo tratto di 8km con vento a 45° verso il fine tempo che si trova a 2km dall'abitato di Pacotuba. 
A dando verso il goal con efficienza richiesta 9 si scende parecchio e siamo costretti a fermarci nuovamente a fare quota. Qui il primo gruppetto aggancia subito e meglio degli inseguitori che devono attendere un nuovo ciclo prima di poter salire bene, fare la quota necessaria e partire per il goal.
Taglia per primo il fine tempo Filipe MARQUES che vince la task
Per gli italiani fa molto bene Federico, 13° che recupera benissimo nel finale. Gli altri in goal staccati dagli 8 ai 15 minuti mente Silvia è stata tradita dalla discendenza dopo l'ultima boa.

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lunedì 19 dicembre 2022

Paragliding World Cup Superfinal 2022. Valle de Bravo - Messico. Task 10.

Siamo giunti all'ultimo giorno di gara.
Oggi sarà la decima task, a mia memoria mai la meteo aveva concesso di disputare tutte le dieci prove previste per una super finale. Valle de Bravo si conferma uno dei siti di volo con la più alta volabità al mondo.
Tuttavia, questa gara sarà ricordata sia per le 10 task valide che per i numerosi incidenti che non si vedevano da tempo.
Per oggi il task comettee, più volte criticato per alcune scelte discutibili dei percorsi di gara e del cilindro della End of Speed Section, assegna una task di 74km. 
Il cilindro dello start è molto ampio e lascia la possibilità di scegliere se posizionarsi sul classico G-spot, su Los Tres Reyes oppure avventurarsi sulle colline a SE. Poi di procede in direzione SO verso la linea di colline che delimita a Nord della caldera di Luvianos, smarcata la boa si vira verso est dove a 18km in prossimità dei rilievi più alti si trova la seconda boa.
Da questo punto ci sono due possibilità per andare verso la terza boa che è un grande cilindro di 47km posizionato a Nord: si può andare lungo la traiettoria ottimizzata in direzione Nord percorrendo 22km ovvero rientrare a NO verso il decollo agganciare la zona di confluenza e poi andare in boa.
La prima scelta è più corta ma prevede l'attraversamento di zone poco atterrabili, mentre la seconda, più lunga, ha il vantaggio di essere più sicura sia per l'abbondanza di termiche che per gli eventuali atterraggi.
Arrivati alla terza boa è quasi fatta perché si è nella zona di convergenza e andare a segnare il fine tempo a 11km si prospetta senza particolari problemi. Per convalidare il tempo è poi necessario rifare quota per planare per circa 7km sino al goal che è posizionato sul decollo di Valle de Bravo con vista lago.
Dopo il decollo si va come di consueto sul G-spot a fare il pieno di quota. Qualcuno ci arriva facendo tappa al Peñon, altri fanno il giro della conca dietro il Peñon passando sulla sella, in sottovento, che lo congiunge con il G-spot. Alla fine ci troviamo a 3100m benché in decollo avessero detto di quote intorno ai 3500m.
Con queste quote, se si parte dal G-spot per andare verso lo Start Pilon, si rischia di finire nel sottovento delle colline se non si trova qualcosa per salire prima. Andare a Los Tres Reyes non migliorerebbe la situazione quindi l'unica soluzione che resta è quella di spostarsi sulla parte Est del cilindro dello start. Ci sono tanti chilometri da percorrere quindi, quando ancora manca un'ora all'apertura dello start, la gara per riuscire ad arrivare a posizionarsi al meglio per la partenza è già iniziata.
Nel procedere verso est non si trovano ascendenze e quindi puntiamo al sopravvento di una linea di colline che porta sul bordo del cilindro. Ci arriviamo bassi e per uscire dal cilindro bisogna superare una sella che da su una ampia vallata che sembra già attiva come evidenziano i cumuletti che si formano.
Il pendio delle colline sembra portare e la maggior parte riesce a saltare la sella e trovare subito una generosa termica che permette di poter respirare nuovamente. Qualcun'altro, non riuscendo a scavalcare, resta nel sottovento.
Giusto a pochi minuti dall'apertura dello start ci troviamo a base cumulo sul bordo del cilindro. Non siamo in moltissimi quindi qualcuno sarà rimasto indietro o sul G-spot.
Alle 12:45 si parte a full speed verso la prima boa. Una lunga planata di più di 8km verso Ovest. Lungo il percorso troviamo una buona ascendenza, il gruppo si ferma a girare mentre Marco L. ed io proseguiamo confidando nelle colline e nella piana di Luvianos.
Alla boa Marco ed io ci troviamo più bassi del gruppo che ha trovato una linea migliore. 
Fatta la boa si torna indietro pressoché sullo stesso percorso per andare ad agganciare nuovamente le colline e poi saltare verso la seconda boa. Qui il gruppo si apre e si fanno linee molto diverse su un'area boscosa molto isolata. Dal live vedo che Marco B. e Giuliano, con un gruppetto, sono partiti ma più bassi sulla zona collinare vedendo davanti a loro Tim Bollinger impennarsi con la vela.
Purtroppo per loro molti finiranno per atterrare, quello che sembrava un termicone erasolo una bolla. Tra i malcapitati, Marco B. mentre Giuliano riesce a salvarsi. Io con Marco L. ci ritroviamo su una linea migliore che ci permette di riagganciare il gruppo di testa che sta facendo quota.
Il gruppo si è ricompattato, c'è anche Joachim, Denis, Aaron e Christian. Fatta quota partiamo per la boa che smarchiamo alti.
Dopodiché si vira verso Nord verso la zona del campo di gara che risale di quota verso il passo che poi porta alla zona di convergenza.
Pinot e Quintanilha sono i primi a partire, io li seguo a ruota. Dopo qualche chilometro in una buca troviamo una termica, non generosissima che ci permette di guadagnare della quota. Adesso c'è da scegliere se andare lungo la traiettoria ottimizzata o puntare verso il decollo a 90° rispetto alla boa.
Marco L. ed io scegliamo la "direttissima" con Pinot ed Hamard confortati dalla presenza di una striscia di cumuli lungo il percorso. Joachim,  Denis e Lambert scelgono la strada più lunga ma sicura.
Procedendo verso il passo nonostante i cumuli non troviamo mai buone ascendenze.
Pinot pur di riuscire a trovare una buona termica si porta su una valletta alberata senza atterraggi se non sulle chiome degli alberi. Noi più alti cerchiamo più a est e Quintanilha tenta a più a Ovest. Nessuno però riesce a trovare una termica buona se non proprio quando raggiungiamo il passo.
Qui mente facciamo quota riusciamo a vedere l'altro gruppo che ha già agganciato la convergenza e sta andando in direzione della boa. Nonostante il loro percorso fosse più lungo hanno trovato migliori ascendenze e sono stati più veloci, noi siamo stati invece illusi dai cumuli che non hanno aspirato come speravamo.
Fatta base cumulo partiamo anche noi verso l'ultima boa. Da qui in poi si va a tutta senza più girare ma surfando sulle ascendenze cercando di tenere la vela aperta sopra la testa. Qualcuno parte senza aver raggiunto la quota dove si beneficia maggiormente dell'aria portante della convergenza e sarà costretto ad atterrare, tra questi Martin Jovanosky che poi racconterà di aver dovuto comminare per due ore prima di raggiungere una strada e Aaron. Quando incrociamo il primo gruppo abbiamo ancora 1,2 km dalla boa quindi abbiamo un ritardo di circa 5 minuti. Fatta anche noi la boa siamo ancora alti e spingiamo tutto per poter cercare di recuperare qualcosa nella speranza che i primi si piantino su San Augustin per fare la quota necessaria ad andare a tagliare il fine tempo tra il Cerro Gordo e El Capulin.
Il primo a tagliare il cilindro del fine tempo è Baptiste Lambert seguito da Joachim che chiude la gara con la sua migliore prestazione di task, poi al quinto posto Denis. Nel secondo gruppo, che arriva con circa 5 minuti di ritardo, ci sono Marco L. 32° ed io 36°. Più staccati Giuliano e Federico. Non chiudono il percorso Aaron, Christian e Marco B..

Si chiude così questa finale di coppa del mondo, con la vittoria di Honorin Hamard. Con lui sul podio Philippe Haag e Baptiste Lambert che con l'ultima task scalza dal podio Maxime Pinot che ha comunque impressionato per intraprendenza e doti tecniche.
Per noi, questa è stata una gara avara di risultati, unici nei primi 15,  Joachim che chiude 9° e Denis 11°. In compenso, tutti tornano a casa interi visti i numerosi incidenti e con un bagaglio di esperienze impagabile che porterà sicuramente i suoi frutti nella prossima stagione.
Il nostro team leader dovrà lavorare duro per tirar fuori il meglio dai quattro che tra pochi mesi parteciperanno al Campionato Mondiale.

Ai seguenti link potete trovare:
- replay 3D della task.